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Quindici metri sotto la Cattedrale perugina di San Lorenzo c’è ora un percorso archeologico lungo più di un chilometro e che parte da 2600 anni fa: ci sono le tracce della Perugia etrusca, di quella romana e bizantino-romanica che s’intrecciano tra loro, quelle romane che s’intersecano con le murature medioevali e proto-rinascimentali, e tutte sono come contenute dal grande muro etrusco di terrazzamento.
Il percorso archeologico – è stato inaugurato e aperto al pubblico lo scorso 29 gennaio, giorno in cui la Chiesa locale ha celebrato san Costanzo vescovo e martire, patrono di Perugia e dell’Archidiocesi – è il risultato di lavori di consolidamento fatti nel sottosuolo della cattedrale e in quello dei locali attigui.
I lavori sono iniziati nel 1986, ma la loro accelerazione è avvenuta con gli interventi del post-terremoto e giubilari (1999), che hanno interessato la ristrutturazione del Museo diocesano. Successivi finanziamenti pubblici hanno permesso di riportare alla luce i resti di epoca etrusca, romana e medioevale e riqualificare tutto l’insieme architettonico che dà su via delle Cantine adiacente a piazza Cavallotti.
Percorrere il sito archeologico permette al visitatore di richiamare alla mente passaggi e personaggi della storia perugina: il ‘bellum perusinum‘, il corridoio bizantino Roma-Ravenna, i conclavi svoltisi a Perugia (ben cinque dal 1216 al 1305), Gerard du Puy, abate di MonMaggiore, i papi che vi soggiornarono e alcuni dei quali vi morirono (Innocenzo III, Urbano IV, Martino IV e Benedetto XI), Ladislao di Durazzo, Braccio Fortebraccio di Montone.
Il percorso archeologico si inserisce all’interno di quello museale diocesano, ma ha una sua autonomia ad iniziare dal suo accesso. Sarà aperto al pubblico con visite guidate a orario, data la sua complessità.