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A scapito del nome che potrebbe rievocare origini orientali Guido Mirimao è invece della Provincia di Terni. Nato nel 1909 a Papigno, il giovane Mirimao viene nel 1924 invitato in Belgio a proseguire i suoi studi. Infatti alcuni suoi disegni erano stati fatti vedere al pittore simbolista Charles Doudelet che lo chiama accanto a se come allievo e studente. Dal 1924 al 1927 il giovane studente inizia a girare mezza Europa (Francia, Svizzera,Paesi Bassi e Belgio), assorbendo l’aria dei nuovi movimenti artistici che si stavano sviluppando. A parigi tentò di stabilirsi per qualche mese, frequentando la prestigiosa Accademia Julian.
Rientrato in Italia, espletò il servizio militare in Sicilia, frequentando nel tempo libero i migliori centri artistici di Palermo.
A Terni proseguì gli studi e si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Nel 1931 ha inizio la sua attività artistica uffciale. Espone a Perugia presso le maggiori mostre sindacali della Regione.
Stabilitosi definitivamente a Terni, iniziò la carriera giornalistica senza mai lasciare la sua passione per la pittura e per il restauro. All’interno della così detta "scuola ternana" si fa notare ed apprezzare.
La sua prima personale figurativa avviene a Parigi nel 1952. Presto, però, lascia il figurativo per approdare all’informale ed inizia a dipingere paesaggi sintetici, essenziali ed estremamente crudi. lui stesso definì la sua arte "astrattismo concreto", astrazione basata sul senso del cromatismo e della luce che nasce dalla visione della natura. Nel 1957 decide di cambiare strada e si dedica alla realizzazione di paesaggi industriali, stabilimenti, fabbriche. Negli anni Settanta nasce in lui un forte impegno civile che si trasferisce sulle sue opere.
Muore a Terni nel 1990.
Una vita tribolata, alla ricerca di sensazioni e di forti ispirazioni. Uno spirito libero, creativo ed amante della ricerca e dell’innovazione. La sua vita è fedelmente riprodotta nella bella mostra che è stata allestita all’interno delle sale espositive della Fondazione Carit di Terni.
A Palazzo Montani Leoni ( Corso Tacito 49) è possibile ammirare l’evoluzione artistica di questo pittore umbro, spesso intrappolato in una natura che forse gli stava stretta. Una Terni industriale, fatta di camini e di fabbriche, smog.
La mostra è visibile nei fine settimana: venerdi, sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Ingresso libero.
Trattandosi di una mostra che è visibile nei fine settimana, consigliamo ai nostri lettori di estendere la loro voglia di turismo
intelligente, visitando nell’ordine: il lago di Piediluco e la famosissima Cascata delle Marmore.
Sapevate che esiste una terrazza chiamata "Balcone degli innamorati?"…e siccome ci troviamo nella città di San Valentino
e che fra qualche giorno si celebrerà la festa degli innamorati..perchè non lasciarsi trasportare dall’evento?