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COSA VOGLIO DI PIU’ è il lungometraggio di Silvio Soldini che apre la 4° giornata del Bifest 2011. Si tratta di una pellicola complicata e dolente fatta di tratti convulsi, lacrime e corpi che si dibattono con una vena di discontinuità tra ideale e reale. Le dimensioni filmiche trascorrono lungo in uno spazio/tempo claustrofobico fatto di mobili IKEA, di incomprensioni e tradimenti. Anche in questa pellicola è presente tra i protagonisti Alba Rohrwacher, qui nel ruolo di una bruttina non troppo stagionata, che attrae un uomo dal sangue troppo caldo e dalla personalità troppo piccolo, interpretato dall’ottimo Pierfrancesco Favino, operaio di origine calabrese dalla potentissima carica erotica, fino a condurlo alla dipendenza dal proprio corpo. Allo stesso anche essa ne resta profondamente succube in uno scambievole rapporto vittima/carnefice che smitizza ogni resistenza legata ai vincoli familiari e personali in cui ciascuno dei due protagonisti è costretto fino a quel momento a vivere. Il film appare più lungo delle necessità narrative richieste e indugia con massima cura su particolari leziosi: un paio di orecchini, dettagli dal basso di mobilio, altri elementi di camere di alberghi atti ad incontri clandestini. Tutto si ripete, quasi indistintamente, a dimostrare come la ripetitività degli atti e dei gesti prefiguri la nascita di una scala di valori differente da quella che i protagonisti possedevano in partenza.Secondo film in concorso è Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek un film che sa di risa amare. Girato in Salento col sostegno della film commission regionale, potrebbe sembrare fin dalla prima inquadratura un grande spot turistico per la regione il cui governatore è letto come una anomalia politica dai ben pensanti. Sole, mare, bellezze naturali, corpi sui cui indugia lo sguardo della macchina da presa, coprono le ipocrisie di una società che ha troppa paura di essere razzista, omofobica per riuscire ad esserlo fino in fondo. Le contraddizioni sono tante ma a comprenderle tutte assieme è la figura della nonna, interpretata dalla splendida Ilaria Occhini il cui carisma appare evidente e differenzia la qualità della recitazioni rispetto a tutti gli altri personaggi il cui livello complessivo resta in ogni caso elevato. Ad amalgamare gli ingredienti, come in un dolce ottimo alla vista e molto buono al gusto, i vari ingredienti sono le musiche composte e utilizzate con sapienza da Pasquale Catalano uno dei massimi talenti italiani, già noto come autore delle colonne sonore dei migliori film di Paolo Sorrentino e Pappi Corsicato. Catalano, che da tempo collabora con la squadra di lavoro di Radio Fandango – etichetta musicale della casa di produzione di Domenico Procacci – realizza per Mine Vaganti una colonna sonora nel rispetto dell’idea registica di fondo e sviluppa una perfetta trama di senso legata a valori plastico uditivi provenienti da tutta la tradizione mediterranea. Così anche i momenti più dolorosi del film sono interlacciati con quelli grotteschi ma mai commentati esternamente fino a creare una amalgama perfetta e un gioco di specchi che mette in luce le contraddizioni in un onirico valzer finale. Ultimo film della giornata è La donna della mia di Luca Lucini che si trova a disposizione un cast di attori molto forte da Stefania Sandrelli ad Alessandro Gassman a Sonia Bergamasco nota come una tra le ultime compagne di lavoro di Carmelo Bene. Il regista utilizza una piacevole storia di Cristina Comencini in cui niente è come appare. Gassman ripercorre il ruolo grottesco di stallone impenitente che fu suo nel Seme della discordia di Pappi Corsicato e la Sandrelli quello della madre per eccellenza nell’ultimo cinema italiano. La pellicola senza sussulti narra di una famiglia allargata, di un triangolo amoroso che nella successiva generazione diventa un complicato intreccio di fratelli figli, amanti e figli dei figli in nuce. Come nei due film precedenti tutti hanno una loro ragione e una loro verità anche quando questa ragione e questa verità sono difficili da credere e comprendere e sono soprattutto fatte di alibi per il non rispetto.Caso notevole nella serata di martedi 25 gennaio è la sfortunata proiezione di Da che parte stai film molto atteso anche se fuori concorso opera dei baresi Bucci, Ferrandini e Lopez. Per la grande richiesta del pubblico il Festival aveva concesso una seconda e straordinaria proiezione ma a causa di un problema tecnico questa non ha potuto avere luogo. Ci si augura che il materiale possa essere mostrato al pubblico e agli operatori del settore in una più fausta occasione.