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Sfida di uno Zar caparbio, meraviglia sull’acqua, capitale imperiale e delle rivoluzioni, S.Pietroburgo, dalla storia appena tricentenaria, ha già trovato un posto nella leggenda. Ora vuole ritrovare la sua identità di un tempo, la sua vocazione di illuminata città europea al centro della Russia. è proprio questo il momento di riscoprirla, nella effervescenza nuova del suo rinnovarsi e nell’eterna magia delle sue architetture da sogno.
Poche città al mondo possiedono un anima letteraria come San Pietroburgo, dove vissero alcuni fra i maggiori scrittori russi, dei quali è possibile seguire le tracce in un itinerario, comprendente le loro case-museo e i luoghi protagonisti di pagine immortali. Aleksandr Puskin (1799-1837) è, insieme al fondatore della città, l’ artefice del mito di Pietroburgo, celebrato nel poemetto “Il cavaliere di bronzo”. Proprio dalla piazza di Decabristi e dal monumento equestre a Pietro il Grande inizia un percorso sulle orme della letteratura, che prosegue al n° 12 del lungofiume della Mojka, fino alla casa-museo di Puskin. Qui si conservano soprattutto le tracce degli ultimi giorni del poeta, che vi morì il 29 Gennaio del 1837. All’ angolo con la Prospettiva Nevskij, il Literaturnoe Kafe, arredato con mobili e stampe d’ epoca ricrea l’ matmosfera ottocentesca del Caffè Wolf e Béranger; Puskin vi fece una sosta prima di avviarsi al fatale duello con Dantès, a cui l’ aveva spinto una lettera anonima, che accusava la giovane e bellissima moglie Natalja di tradirlo con il francese. L’ affollata Prospettiva Nevskij non può non ricordare l’ omonima novella di Nicolaj Gogol (1809-1852), l’ autore de “Il naso” e dei “Racconti di Pietroburgo”, che interpretò il volto surreale, l’ ambiguità e le realtà disperate dell’ allora capitale russa. Per Fedor Dostoevskij (1821-1881), essa era “una fantastica illusione”, la patria ideale degli eroi tragici e tormentati dei suoi romanzi. L’ indirizzo, a cui possiamo “incontrare” lo scrittore, con i suoi libri, la riproduzione della “Madonna Sistina” di Raffaello, e la scrivania, sistemata nello studio d’ angolo, è l’ ultima abitazione, ora museo, in Kuznecnyj Pereulok 5/2. Qui egli terminò di scrivere il romanzo “I fratelli Karamazov”. Le tracce dei personaggi di “Delitto e Castigo” sono disseminate nel quartiere intorno alla Sennaja Ploscad, la Piazza del fieno, e lungo il Canale Griboedov.
Il rosso Castello di Michele o Castello degli ingegneri, prima residenza di Paolo I e poi sede dell’ Accademia del Genio Militare, fu il luogo dove Dostoevskij studiò nel 1837, mentre il cimitero della Lavra di Aleksandr Nevskij ne accoglie le spoglie. In un palazzo in mattoni rossi sul piccolo canale Prjazka (uliza Dekabristov 57), il poeta Aleksandr Blok (1880-1921) visse gli ultimi anni e morì nel 1921. Nelle stanze, ora ripristinate con mobili d’ epoca, egli compose capolavori come il poema “I dodici”. Altri due simboli della Pietroburgo letteraria hanno di recente riavuto il proprio spazio: sono la poetessa Anna Achmatova (1889-1966), cantrice di Pietroburgo-Leningrado, di cui si visita il modesto appartamentino nella fastosa Casa delle Fontane sul fiume Fontana 34, e l’ emigrato Vladimir Nabokov (1899-1977). In via Bolsaja Morskaja 47, dove egli trascorse l’ infanzia, sono oggi in mostra fotografie e parte della celebre collezione di farfalle dell’ autore di “Lolita”.
SAN PIETROBURGO è famosa nel mondo intero per i suoi magnifici spettacoli di balletto ed opera il teatro Marijnskij, diretto da Valerij Gergiev. L’imponente edificio ottocentesco sorge sulla Piazza di Teatri, dove si trovano anche il Conservatorio, dedicato ad Anton Rubin¨stejn e il Teatro dell’Opera e Balletto Rimskij Korsakov, nel quale all’inizio del XX secolo si esibiva una compagnia di cantanti italiani. La statua di questo compositore e quella di Glinka fiancheggiano la facciata del Conservatorio. A San Pietroburgo, nella magnifica via Rossi ha sede la famosissima scuola di balletto Vaganovskaja, da cui sono usciti Balanchine, Nureev e Barysnikov. L’appartamento di Nikolaj Rimskij Korsakov, il compositore che fece parte del “Gruppo dei Cinque”, è stato riportato al suo aspetto originale di quando, al pianoforte del salotto, oltre al padrone di casa, suonavano Rachmaninov, Skrjabin e Stravinskij. Molto affascinante, in un elegante edificio sulla Petrogradskaja storona, è l’Appartamento-museo di Fjodor Saljapin, ricco di cimeli e di ritratti del basso-baritono russo, che vi abitò dal 1914 al 1922, prima di emigrare in Francia.
Info: www.columbiaturismo.it