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Quando si giunge a Dublino dopo un viaggio di qualche ora dall’Italia (due ore per l’esattezza partendo da Milano), si resta stupiti dal numero dei frequentatori del suo verdissimo – colore nazionale – aeroporto internazionale. Tale aeroporto con l’inaugurazione del suo secondo terminal raggiungerà un flusso di viaggiatori di trenta milioni all’anno rispetto ad oggi che ne conta "solo" 20 milioni annui ; niente male per una nazione di appena cinque milioni di abitanti! Grazie a questa sua peculiare forma di instancabile nomadismo e aero mania, che trae le sue motivazioni nel puro piacere che deriva dall’atto del viaggiare in sé, ma anche dalla storica necessità di trovare un impiego (il flusso di immigrazione dall’Irlanda verso il resto del mondo non si è mai fermato), l’irlandese è sin dai tempi della "Grande Carestia" ("The Great Famine"), un girovago con pochi pari tra gli altri popoli d’Europa. Qualsiasi abitante della terra dei "lepricauni" ha almeno un parente negli States o in Australia, cui rendere omaggio con periodiche visite. Oggi giorno vi sono più Irlandesi sparsi per il territorio degli Stati Uniti, oriundi e non solo, (quasi quaranta milioni per fornire una stima approssimativa) che nella bella terra gaelica. Ma venedo al viaggio, aldilà di ogni possibile stima e concezione del proprio livello di fortuna, nonostante la iper-ventilata affidabilità e accuratezza delle previsioni del meteo sul canale via satellite, affrontare un viaggio, in qualsiasi periodo dell’anno, anche solo per qualche giorno, in Irlanda senza essere muniti di scarponi, ombrello, e impermeabile, risulta essere un errore strategico che definirei imperdonabile. In Dublino, la capitale, nonchè la meta del nostro viaggio, la scelta dell’albergo o dell’ostello in cui alloggiare è vasta e per tutte le tasche: per motivi di brevità vi proponiamo quattro esempi. Il primo è lo splendido albergo "The Gibson Hotel" nel quartiere moderno di "Doklands", in "The Point Village 1", caratterizzato da un’architettura avveniristica che ha il suo punto più suggestivo in una intera parete di tre piani a vetri con vista sulla grande ruota panoramica, "The Dublin Eye", e sull’ "O 2 Theatre", il nuovissimo teatro di Dublino, che vanta una capienza di 14mila spettatori, sede di grandi concerti. I prezzi partono da 99 Euro per una Superior Room (www.thegibsonhotel.ie). Ottimo è il ristorante dove sono serviti piatti di cucina tipica irlandese, mentre la colazione, servita dalle sette, è invece di tipo continentale. Poco più in là (visibile dalle numerose terrazze dell’albergo) si può ammirare il porto di Dublin, distante solo qualche centinaia di metri dallo stesso.Il terreno dove sorge l’albergo e il quartiere moderno, un tempo era la vecchia zona di deposito delle merci che transitavano dal grande porto della capitale, poi il miliardario Harry Crosby, proprietario della catena "Herry’s bar", investiì su questi terreni e così nacque il modernissimo quartier di "Doklands". L’unica pecca del "Gibson" (o pregio a seconda dei punti di vista) è quella di essere un pò distante dal centro a piedi, ma niente paura! L’albergo è ottimamente collegato con lo stesso grazie al Tram cittadino, il "LUAS", che ha uno dei suoi capolinea proprio all’ingresso dell’albergo, inoltre numerosi sono i Taxi che posteggiano nei pressi dell’hotel. Avvicinandosi al centro della capitale, che conta all’incirca un milione e mezzo di abitanti, è veramente indispensabile dedicare qualche ora (magari un mezza giornata) ad una delle più belle anche se più piccole collezioni d’arte d’Europa: la "National Gallery of Ireland" (www.nationalgallery.ie). La Gallery ha la sua sede in uno splendido stabile del diciannovesimo secolo in "Merrion Square North" ad angolo con "Clare Street", donato dal facoltoso ferroviere William Darcan. Anche lo scrittore George Bernard Shaw donò alla sua morte un terzo del suo cospicuo patrimonio per sovenzionare la Galleria Nazionale. Nello spazio destinato ad ospitare l’esposizione, possiamo ammirare: Caravaggio, con la sua opera dal titolo "Il bacio di Giuda" (ritrovata dopo secoli nelle soffitte di un monastero gesuita), il bellissimo Tiziano, dal titolo "Ecce Homo", il "Ritratto di un musicista" di Filippino Lippi ed ancora Modigliani, Monet, Picasso, Van Gogh e Rembrandt. Nella sala dedicata ai pittori irlandesi, meritano uno sguardo particolare l’opera "L’Apertura del Sesto Sigillo", del pittore romantico Francis Damby, ma soprattutto le creazioni di inizio novecento del Maestro Jack B. Yeats, il quale nelle sue opere, quali ad esempio "La nuotata nel Liffey", miscela i colori degli impressionisti francesi al tratto e alla materia pittorica corposa degli espressionisti, per ritrarre scene di vita dublinese, in un trionfo di blu, scale di azzurro e varie gradazioni di rosso. Quasi dimenticavo: l’ingresso al museo è gratuito. Uscendo dal palazzo che ospita il National, su "Marien Square", potremo ammirare gli omonimi cancelli del "Marien Square Garden", al cui interno si trova la statua molto nota di un famoso figlio d’Irlanda: lo scrittore Oscar Wilde, ritratto in posa plastica, sorridente, disteso su di un masso. A Dublino ogni statua (questa inclusa) ha un proprio soprannome e, non volendo urtare la sensibilità di nessuno, vi invitiamo a scoprire da soli, una volta arrivati in loco, il soprannome dato dalla popolazione a questa statua in particolare. Per ciò che concerne i ristoranti, nei pressi del nuovissimo "Theatre Grand Canal" (della capienza di 2011 posti), e del bellissimo ponte del noto archittetto spagnolo di fama mondiale, Calatrava, in "Hannover Quay" numero 4, si consiglia l’ottimo e alla moda "Ely Gastro Pub" (è consigliata la prenotazione al numero +35316615133) il quale si affaccia nella particolare piazza antistante il teatro. Questa è rischiarata da una suggestiva istallazione luminosa progettata da Martha Schwarz, che si riflette nelle acque del canale, creando un continum di giochi di luce tra il neon rosso e intermittente dell’istallazione, e l’acqua delle numerose fontane e del canale. Nel fine settimana si tengono, in vari quartieri di Dublino, numerosi mercatini di artigianato locale e non solo, tra i quali ricordiamo: "Il Point Village Weekend Market" che si tiene nella piazzetta antistante il "Gibson Hotel", oppure nel quartiere di "Temple Bar" sulla riva sinistra del fiume Liffey, raggiungiamo la piazzetta Di "Meetings Hause Square" dove si tiene il mercatino alimentare, ed ancora poco più in là in "Caw’s Lane", nei pressi della splendida "Christ Chrch", prende vita il mercatino di abbigliamento e monili di "Caw’s Lane Market". "Temple Bar" è il quartiere della movida dublinese, qui si danno appuntamento i tantissimi studenti del vicino "Trinity College" ed i giovani di tutta Dublino per tirare fino alle prime ore del mattino. Tra alberghi, ostelli, gallerie d’arte e numerosissimi pub e ristoranti, possiamo visitare e magari alloggiare nel famoso albergo in stile minimal del leader degli "U2", Bono Vox, al secolo Paul David Hewson, dal nome "The Clarence" in "Wellington Quay 6-8". L’albergo si affaccia sul Liffey, i prezzi delle camere partono da 129 euro per una Superior Room fino ai 2800 a notte per la "Penthouse Suite" (per maggiori informazioni www.theclarence.ie). A cinque minuti a piedi dal "The Clarence", all’interno del "Trinity College", di fronte alla "Bank of Ireland", tra "O’Connell Street" e "Grafton Street", possiamo visitare la famosa "Old library", un’importante collezione che può vantare più di 200.000 antichi manoscritti di proprietà dell’università irlandese. Tra questi dobbiamo mensionare il famoso "Book of Kells", risalente all’anno ‘800 (dal ‘500 al ‘900 in Irlanda abbiamo il periodo d’oro della diffusione dei monasteri cristiani su tutto il territorio dell’isola, motivo per cui l’isola divenne famosa in tutta Europa come terra di profondamente legata al Cristianesimo, capace di riconvertire il Vecchio Continente che, dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, era sotto la morsa delle popolazioni di barbari pagani), l’originale Dichiarazione d’Indipendenza del 1916 della Repubblica Irlandese, nonché la più antica Lira conservata in Irlanda (oggetto molto caro agli irlandesi, presente anche sul dorso degli Euro e dei centesimi coniati nella Repubblica). Il libro di "Kells" rappresenta il più bell’esempio di arte celtica, è composto di quattro tomi poiché ad ognuno di essi corrisponde uno dei quattro vangeli, completamente decorato con elementi zoomorfi, quali serpenti e pavoni, i quali simboleggiano la Conoscenza e la Resurrezione di Cristo. A due minuti di distanza a piedi dal "Trinity", possiamo raggiungere il grande albergo "Trinity Capital Hotel" in "Parse Street 2". Posizionato in zona strategica per escursioni nel centro cittadino e nel vicino quartiere di "Temple Bar", l’albergo non potrà non colpire l’immaginario e la curiosità dei suoi ospiti per la sua Hall, gli arredamenti in velluto viola, insomma per uno stile inconfondibile che definirei (mi sia perdonato il conio dell’espressione) "Dandy-Retrò-Kitsch". L’offerta delle camere è vastissima, per questo motivo vi consigliamo di visitare il sito www.trinitycapitalhotel.ie. e di dare un’occhiata alla Foto Gallery per avere un’idea del su citato arredamento. In "Nassau Street 2" vi consigliamo l’ottimo "Pig’s Ear Restuarant", dove potrete assaggiare la ricca e gustosa cucina dublinese, serviti e riveriti da un numeroso esercito di camerieri provenienti da tutta Europa. Vi consigliamo caldamente di gustare il "Colcannon", un piatto tipico a base di purè di patate e cavoli (disponibile anche con l’aggiunta di pancetta), ricetta molto amata dai "Dubliners". A proposito di "Colcannon", i genitori durante la festività di Halloween (che in inglese arcaico corrisponde alla parola composta "Hallo" cioè "Santo" e "Ween", "Sera") nascondono nel piatto dei figli, all’interno del "Colcannon", protetto nella carta da cucina, una moneta. "Dublino…" recita la guida "…è la città degli scrittori…", così nella nostra vista non potevamo mancare il "Dublins Writer’s Museum" in "Parnell Square North 1", dove muniti di audio-guide in italiano, si possono ammirare ritratti, le prime edizioni, gli appunti originali, gli oggetti appartenuti a scrittori irlandesi del calibro di: Jonathan Swift (noto in tutto il mondo per aver scritto il romanzo "I viaggi di Gulliver", un testo allegorico, avente lo scopo, neanche troppo celato, di mettere alla berlina i costumi della società del diciannovesimo secolo), Bram Stoker (che scrisse "Dracula", parola che scomposta in gaelico significa "Droch", "Male" e "Fholla" che significa "Sangue"), Charles Robert Maturin (scrittore del romanzo "Melmoth l’errante"), ed ancora Oscar Wilde ("Il Ritatto di Dorian Gray", "L’importanza di chiamarsi Ernesto", etc etc), George Bernard Shaw (ricordiamo "Il Pigmallione", da cui è tratto il film "My Fair Lady"), William Butler Yeats ("La contessa Cathleen", nonché fondatore dell’ "Abbey Theatre", storico teatro di Dublino dove vanno in scena solo pièce teatrali scitte da drammaturghi irlandesi), James Joyce ("L’Ulisse": ambientato a Dublino, composto da 18 capitoli, in ossequio alla struttura adottata nell’ "Odissea" di Omero), e Samuel Beckett ("Aspettando Godot"). Altro museo da non perdere è la "Hugh Lane Gallery", (www.hughlane.ie) nel palazzo accanto al "Writer’s Museum", che ospita 2000 opere di maestri impressionisti e contemporanei tra i quali: Degas, Monet, Manet, Jack Yeats, ed altri. All’interno del museo potremo ammirare lo studio londinese di Francis Bacon, ricostruito all’interno della galleria, più una serie di oli e d’incompiuti dello stesso pittore inglese, vissuto a lungo in Irlanda. In "Meeting Hause Square", nel quartiere di "Temple Bar", troviamo l’ "Eden Restaurant" (www.edenrstauran.ie), dove consigliamo di assaggiare filetto di cervo, il celebre salmone irlandese, oppure l’ottimo tortino ripieno di polpa di granchio, in ossequio alla tradizione culinaria irlandese.Dublino è richissima di luoghi, paesaggi, edifici da ammirare, tutti meritevoli di un "Oooooo!!" di meraviglia, ma, nel qual caso desiderasse una giornata all’insegna della tranquillità e del mare, dovete visitiare il villaggio di "Dakey", il suo castello medioevale, le sue ville abbarbicate sul margine roccioso della costa, la "Sorrento Road", raggiungibili in mezz’ora mediante il "DART" (D.ublin A.rea R.apid T.rain), che potrete prendere ad esempio nella stazione di "Westland Row" ad angolo con "Pearse Street", esattamente alle spalle dell’isolato che ospita gli edifici del "Trinity College". In quel di "Dalkey", se sarete fortunati, passeggiando potrete incontrare la cantante Enya, l’ex pilota di Formula 1, Eddy Irvine, e l’onnipresente e sempre citato Bono. In "Dalkey Casatle Street 1" potrete mangiare, nel "Queen’s Pub", sandwich e sorseggiare un’ottimo "Irish Coffee". Una visita a Dublino non può dirsi completa senza aver visitato la strada dello shopping, ci riferiamo a "Grafton Street", dove troveremo il conveniente centro commerciale "Penneys", con brands irlandesi molto economiche, oppure il facoltoso Brown Thomas, dove invece vi sono tutte le più famose firme dell’alta moda e della gioielleria. In "Grafton Street 2", c’è uno dei più belli e raffinati e signorili alberghi di Dublino: "The Westbury Hotel", un’incantevole cinque stelle, il cui prezzo per camera parte da 200 Euro (www.doylecollection.com/westbury) a notte. Sempre in "Grafton Street" in direzione opposta al "Trinity College", vi è la statua in bronzo di "Molly Malone", personaggio semi storico, ricordato nelle canzoni popolari. La statua raffigura una affascinante e prosperosa pescivendola dublinese nell’atto di trascinare il suo carretto carico di mercanzie. Lungo le rive del Liffey, in "Ormond Quay 1" troviamo il "Winding Stair" (www.winding-stair.com), un’ottimo ristorante in stile rustico, con un’ampia selezione di vini da tutto il mondo, dove assaggiare il famoso tortino di lepre ed il golosissimo dolce dublinese, "The Bread and Butter Pudding", composto da una fetta di pane, uva passa, crema pasticcera e burro. Dublino è una città splendida, soprattutto in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi persona, coniugando l’interesse storico con le architetture avveniristiche, capace di fornire un’ampia proposta di eventi culturali, di lunghe vie dove fare shopping, e numerosi musei che spaziano dalle esposizioni d’arte ai tour guidati alla scoperta dei luoghi infestati dai fantasmi. Per maggiori informazioni, non essendo stato possibile scrivere su tutte le bellezze e le attrazioni turistiche di questa vitale ed incredibilmente eterogenea città, vi invitiamo a consultare il sito del Turismo Irlandese (il sito è in Italiano) all’indirizzo www.irlanda-travel.com, oppure contattare telefonicamente l’ufficio al numero 02/4829 6060, magari per prenotare il vostro prossimo, indimenticabile viaggio nella splendida Isola d’Irlanda.