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La galleria “itinerante” I Low art, resterà aperta in Via De Rossi 94 a Bari fino al 29 gennaio 2011, con una collettiva di artisti italiani e stranieri, alcuni affermati, altri giovani ma già famosi, altri ancora esordienti. Dopo quella data, la galleria chiuderà per aprire altrove. La filosofia alla base dell’iniziativa di Kostantinos Karapidakis e Mara Nitti si fonda sull’impermanenza, ma soprattutto sul “low cost”, tendenza che permea la società moderna. Di qui il nome della galleria, ma anche il gioco di parole, per cui “I low art” si potrebbe leggere come “ I love art”. Il suo manifesto, presente sul relativo sito internet, recita:
L’arte la odi / la ami / Come l’amore / non ha regole / Non ha prezzo / ma è commerciale / E’ un oggetto / ma è soggetiva / Vuol dire tutto / non vuol dire niente / Può valere tutto / può valere niente / Ha il valore che le dai / Noi
le abbiamo dato / il più basso / I LOW ART.
Le opere più costose esposte nella galleria, infatti, come ci dice Mara Nitti, non superano gli ottocento euro.
Mauro Alberti, Marinela Asavoae, Laura Baldini, Silvia Bolognesi, Hernan Chavar, Giulia Corradetti, Sandra D’Aurizio, Luca De Angelis, Marco Demis, Philippe Dubit, Matteo Fuzzi, Elio Germani, Felix Hannaert, Hope, Kostantinos Karapidakis, Andrea La Rocca, Mireille Liénard, Arianna Marinelli, Fotini Othoneou, Ozne, Emilio Patalocchi, Pavlos Pavlidis, Giorgio Pignotti, Michela Pozzi, Mirka Pretelli, Florinda Recchi, Gema Ruperez Alonso, sono i ventotto artisti che espongono nella galleria toccando i soggetti e le tecniche più varie: dal deserto notturno illuminato dalla luna di Elio Germani, alle composizioni geometriche di Felix Hannaert, dalle camicine infantili di Arianna Marinelli al fiore”geneticamente modificato” di Sandra D’Aurizio, dalle inquadrature di Pavlos Pavlidis ai non luoghi di Michela Pozzi, agli smalti su carta di Kostantinos Karapidakis, al castello di sigarette di Hope, fino agli ex voto di Mireille Liénard e ai paesaggi composti da strati cartacei di Fotini Othoneou.
Il progetto I low art, soggiunge sempre Mara Nitti, viene definito anche Guerilla Project, alludendo a qualcosa che appare e scompare all’improvviso.
Per la metà di dicembre, mi dice Karapidakis, è prevista la presentazione di un catalogo e anche un “ricambio” di opere e di artisti. Si può dire che il progetto I Low art non conosca soste ma sia in perenne divenire. Questo continuo flusso di messaggi dall’artista al fruitore, ( il primo dei quali è non voler comunicare nulla), continuerà dopo la chiusura della galleria, “non sappiamo ancora dove” dice Kostantinos. Non resta che aspettare e stare a vedere.
I LOW ART
5-11-2010/29-1-2011
Via De Rossi 94, Bari
info 3481330496
www.ilowart.com