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"Artissima"
La tre giorni più uno, come i moschettieri, si è conclusa a dispetto delle funeste influenze del numero XVII. La Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino aperta dal 5 al 7 ma al suo vero debutto il giorno 4 si è chiusa con una stoccata vincente. Buone vendite e robusta affluenza di pubblico, soprattutto una nuova sede all’insegna della modernità come l’Oval; spettacolare struttura tutta vetro e acciaio a gettata unica come un grande lenzuolo leggero. Ricorda vagamente l’areoporto Charles de Gaulle per il rapporto arioso e d’intesa con la luce esterna, ma ancora di più per la difficoltà a raggiungerlo. Nel 2006 l’Oval era stato sede delle gare olimpioniche di pattinaggio veloce.
Il nuovo direttore di Artissima, Francesco Manacorda, è stato in grado di rinnovare e migliorare questa fiera mercato, sicuramente ha giovato la sua esperienza internazionale di curatore, i molti che rimarcano la giovane età, trentacinque anni, devono aver preso per buona la geriatria come garanzia di innovazione. In genere non è proprio così.
Aumentato il numero delle gallerie, 157 per precisione, costruito dei nuclei tematici intelligenti, inserito una serie di eventi in linea con la fiera, immesso un omaggio agli artisti degli anni ’60 e a Pasolini, aperto la partecipazione a gallerie nuove e tutto senza assumere un ruolo da vip televisivo. Anzi, la stessa sobrietà della persona, lo stile british, ha permeato l’intera manifestazione. Misurate le scelte, contenuti gli eccessi, ben soppesate le distribuzioni di spazi e percorsi. Un trend che le gallerie di Torino presenti hanno fatto proprio, al punto da non osare nulla di più della rinomata e passita prudenza sabauda.
Nel complesso è parso tutto un pochino rigido, un po’ contratto, come si suole fare con quei cavalli a cui, non sicuri della tenuta del morso, si aggiunge una martingala. Quindi nel dressage tra i vari stand si cerca qualcosa che sfori, che ecceda, che riesca a pungere. Niente da fare, nella pur indiscutibile qualità dell’insieme manca un vero artista da scandalo con un’opera che si faccia cometa di polemiche.
"Artissima"La forza di Artissima esce dai suoi confini naturali e si svela tanto all’interno quanto fuori. Nell’evento innescato per contrasto alla sua ufficialità, il potervi partecipare o no, il giudizio di una concessione: ammessi o lasciati fuori, è sorta in opposizione a quelle logiche, come contraltare, e poi cresciuta a dismisura in questi anni la scavezzacollo e indomita Paratissima, arrivata alla sesta edizione.
Ospitata nella banlieue cittadina del quartiere San Salvario, una Belleville in cerca del suo Pennac, Paratissima accetta tutti e occupa ogni cosa: dal negozio al ristorante, dal cinema porno all’ex palazzo Fiat, esponendo artisti vecchi e nuovi, bravissimi e incommentabili, rivoluzionando un modo di fare arte attraverso fantasia, improvvisazione e uno spirito anarcoide da vecchia e dolce bohème.
E mentre calano le prime ombre della sera, giusto per ricordare il buon Nick Carter, ecco accendersi le luci d’artista, e tutte le gallerie della città aperte a far nottata con qualche stuzzichino e un bicchiere di vino. Il mattino seguente operosi come solo i cinesi sanno esserlo, ci sorprende la Pinacoteca Agnelli attivissima nell’inaugurare una collettiva dedicata all’arte contemporanea cinese derivante dalla collezione Astrup Fearnley.

Mettiamo che nel bailamme di questi giorni e notti sia rimasto il desiderio bisogno di una poesia visiva novecentesca, una immagine conclusiva, un dettaglio di ricordo del passato recente, un modo per non essere sorpresi dal nuovo ma dal già conosciuto. Alla Galleria d’Arte Moderna è esposta una personale di Osvaldo Licini: i suoi angeli ribelli, le Malassunte, le geometrie di colore. Soddisfatti ?

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.