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E’ proprio questa la definizione precisa della psoriasi. Questa strana forma di dermatite cronica, è davvero rara. Viene infatti riscontrata nel 1% – 2% della popolazione mondiale. Sono infatti tra i 130 – 150 milioni al mondo le persone affette da psoriasi. E il 29 ottobre si è celebrata in tutto il mondo, la WPD (World Psorias Day), ovvero la giornata mondiale della psoriasi. Ogni anno, in centinaia di piazze in tutto il mondo, si cercherà di riproporre all’opinione pubblica, quelle che sono le problematiche legate a questa patologia. Problematiche inerenti non solo alla conoscenza stessa della psoriasi, ma anche, ad esempio, ai problemi psicologici che un malato di psoriasi, può avere nei confronti del prossimo,ed ancora, a far difendere i diritti dei malati stessi, visto che, solo da pochi anni, in Italia, questa malattia è stata dichiarata invalidante, grazie all’intervento costante presso il Ministero della Sanità, di ADIPSO, associazione che promuove iniziative volte alla tutela del malato di psoriasi. La psoriasi, può colpire chiunque, anche se, è molto rilevante l’alto grado di familiarità. Raramente colpisce gli anziani,ed infatti, sono i giovanissimi o donne in pre- menopausa,ad esserne affetti. Un soggetto affetto da psoriasi,non guarirà mai completamente,può solo sperare che nel tempo la sua situazione possa migliorare, e questo perchè l’eziologia è ancora sconosciuta. Spesso chi è affetto da psoriasi viene, in un primo momento allontanato dalle persone a lui vicine, ma è bene precisare e ricordare che la psoriasi non è assolutamente contagiosa. Infatti un paziente con psoriasi, presenta delle grosse macchie sulla pelle, spesso sulle mani ed anche dietro le orecchie, ma si può stringere la mano tranquillamente ad una persona affetta da psoriasi, il rischio di contagio è nullo. La terapia è sempre soggettiva, ma proprio recentemente, è stata scoperta in Turchia, una terapia “universale”. Si tratta, infatti, di alleviare i sintomi della psoriasi con dei pesci tropicali, i quali ripuliscono la pelle umana. Chiaramente, oli e pomate, hanno un riscontro maggiore e possono portare anche rapidamente ad una diminuzione del dolore e del prurito.
Negli Stati Uniti, la “Food and Drug Administration”, ha dato il via libera alla commercializzazione in uso del primo farmaco biotecnologico per il trattamento della psoriasi. Non ha effetti negativi su fegato e reni e la terapia prevede la somministrazione del farmaco tramite una iniezione a settimana per dodici settimane . Il nuovo farmaco è a base di una proteina “ingegnerizzata” geneticamente per bloccare le cellule “ T “ del sistema immunitario, che per errore attaccano la pelle. E’ bene precisare che questa terapia non è stata approvata ancora in Europa e quindi dobbiamo aspettarci ancora anni di studi e sperimentazione prima della reale commercializzazione nel nostro paese.