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Negli ultimi venti anni una delle malattie a più alta incidenza in Europa, è il cancro alla tiroide. Si pensa, infatti, che dopo il disastro di Cernobyl, in Europa, la malattia sia aumentata in proporzione al passato del 600%. Basti pensare che la regione di Gomel, dove si trovava la centrale nucleare, vanta il triste primato di tumori infantili alla tiroide. Questa ghiandola endocrina, è posta nella regione anteriore del collo; produce tre ormoni fondamentali per lo sviluppo corporeo che agiscono proprio sul metabolismo cellulare. Una bassa produzione di questi ormoni nello stato infantile può portare ad un mancato sviluppo del sistema nervoso. Gli ormoni prodotti dalle cellule follicolari della tiroide sono: la tiroxina ( T 4 ) e la triiodotironina ( T3 ), le quali sono controllate dall’ormone dell’ipofisi ( TSH ).
Esistono dei fattori di rischio per il cancro alla tiroide che possono essere ad esempio la familiarità, oppure una preesistente malattia della tiroide, oppure ancora fattori legati ad una dieta particolare. Uno dei centri di endocrinologia più importanti in Italia, si trova a Pisa diretto dal Prof, Pinchera, il quale dichiara che le donne hanno una probabilità dieci volte maggiore rispetto agli uomini di contrarre il cancro alla tiroide, anche se in piccola percentuale si tratta di noduli cancerogeni che devono essere trattati chirurgicamente. Ognuno di noi dovrebbe, almeno una volta all’anno, effettuare delle analisi, che controllino i valori ormonali della tiroide. Spesso, infatti, anche un ritmo di vita frenetico e stressante, una forte delusione, una mancata realizzazione di un nostro progetto di vita, può portare a degli scompensi ormonali che si riflettono negativamente sul corretto funzionamento della tiroide. Uno stato di ansia eccessivo, oppure una forte sudorazione, od ancora un esoftalmo ( orbite degli occhi verso l’esterno ), irritabilità, tachicardia, possono essere tutti sintomi scatenanti una situazione di ipertiroidismo. Questa malattia della tiroide si verifica ogni qualvolta la disponibilità di ormone nel circolo ematico è superiore alla norma. In altre parole la ghiandola è iperattiva. E’ più frequente nelle donne e poco si conosce sulle cause che predispongono
alcuni soggetti allo sviluppo della malattia. Se un soggetto è in condizioni di ipertiroidismo, è bene che faccia mensilmente un controllo delle analisi, per tenere sotto osservazione i valori ormonali, anche se la scelta della cura è sempre soggettiva, dipende infatti dall’età, dal sesso e dal tipo di ipertiroidismo. Lo iodio radioattivo è una delle cure più frequenti per l’ipertiroidismo,in quanto, lo iodio distrugge o danneggia le cellule tiroidee che producono ormoni. Questo viene assorbito rapidamente dalle cellule tiroidee iperattive, diminuendone la quantità o eliminandone del tutto. Lo iodio radioattivo viene poi eliminato dalle urine. Nel maggiore dei casi, per chi assume iodio radioattivo, è consigliabile anche un periodo di totale assenza di contatti con altre persone. Il caso opposto all’ipertiroidismo è l’ipotiroidismo. Condizione nella quale il paziente può avere sintomi come freddo eccessivo, un forte aumento di peso, stanchezza o sonnolenza mai osservate in precedenza. In alcune forme più gravi si può avere anche un grosso gonfiore del viso. Altri sintomi possono essere una improvvisa voce roca, pelle secca, e bradicardia. Mentre per l‘ipertiroidismo la ghiandola della tiroide ” lavora” troppo, per l’ipotiroidismo si ha la condizione opposta. Infatti il paziente presenta una carenza di ormoni tiroidei con rallentamento del metabolismo. Può essere primario nel 95% dei casi e secondario nel restante 5%. Una condizione importante e grave di ipotiroidismo può essere riscontrata, purtroppo, nei bambini. Infatti, quanto prima si presenta la malattia, più difficile è la sua cura. Quando si presenta in età infantile, infatti, l’ipotiroidismo, può compromettere la crescita del metabolismo del bambino stesso. La carenza degli ormoni tiroidei, infatti, può provocare un ritardo dello sviluppo del sistema nervoso centrale,con danni irreversibili, se non viene effettuata una cura immediata ed adeguata. La terapia viene effettuata con la somministrazione di tiroxina e la conseguente dose viene stabilita dal medico dopo aver riscontrato le analisi. La sospensione del farmaco può essere anche pericolosa per la sopravvivenza stessa della persona. Per concludere è sempre meglio quindi controllare il nostro stato di salute almeno una volta all’anno, perchè spesso queste malattie non vengono prese in considerazione dalla popolazione e vengono riscontrate e curate solo quando già presenti nel nostro organismo.