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Discutono con l’autrice Daniele Maria Pegorari (critico militante e docente del Dipartimento di Italianistica dell’Università degli Studi di Bari), Giuseppe Ceddia (collaboratore della pagina culturale di Barisera). Ad aprire il dibattito Ruggiero Maria Dellisanti autore di Sporca storia (stilo 2010), Angela Martiradonna autrice di Frontiere e confini (Stilo 2010) Domenico Ribatti autore di Medicina malata (Stilo 2010). In programma letture sceniche di Ermelinda Nasuto e interventi pittorici di Michele Condrò.
Il volume è un percorso all’interno di quella narrativa calviniana specchio della tensione dell’autore verso la creazione di personaggi positivi ed eroici, modelli per l’uomo moderno che deve recuperare un ruolo attivo nella Storia. Sin dalle pagine del Midollo del leone (1955) – in clima di fiducia nei confronti del ruolo formativo e propositivo letteratura – il prototipo ideale è individuato nella figura del cavaliere, uomo libero e fautore del proprio destino che affrontando insidie, difficoltà e avventure giunge ad una completa autorealizzazione. Se nell’immediato dopoguerra il neorealismo imprigionava gli artisti nella necessità di una produzione impegnata, Calvino sfugge a questo imperativo esaltando i valori della mobilità, della rapidità, dell’azione e li racchiude in personaggi attivi, idealisti ed indagatori. Tuttavia gli avvenimenti storici, le delusioni, ma anche i viaggi e i nuovi incontri mutano la prospettiva con cui l’autore tratta l’archetipo del cavaliere il quale abbandona la storia civile per proiettarsi in uno spazio meta-temporale e meta-letterario.
Nel percorrere questa strada della riattualizzazione del mito cavalleresco Calvino non esita a ricorrere ad una delle più marcate attitudini narrative tardo-novecentesche: la riscrittura, che lo porta a nutrirsi non solo alla tradizione letteraria nazionale (Ariosto in primis) ma anche di quella internazionale (dal Don Quijote all’avanguardia francese de Les fleurs bleues) in un fecondo connubio di topoi cavallereschi e fantastici.
Chiara Lacirignola (1982) vive a Bari e ha compiuto tutti i suoi studi nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Bari, dove ha conseguito la laurea specialistica in Filologia moderna, discutendo una tesi in Storia della critica e della storiografia letteraria con la prof.ssa Lea Durante. È al suo esordio assoluto come autrice.