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Il Liceo aprirà le porte al pubblico solo la prossima estate, ma la Sovrintendenza archeologica ha finalmente dato il nulla osta all’adattamento del sito a scopi turistici. Prima di diventare un grande ‘parco archeologicò, unificato con il Museo Bizantino e aperto ai visitatori, spiegano al Ministero della cultura, sarà ormai solo necessario istallare alcune sovrastrutture protettive, invece del grande ‘tettò con cui inizialmente si era pensato di ricoprire l’intera area. Il tetto sarebbe costato quasi 5 milioni di Euro e la crisi economica, ma anche considerazioni storiche e artistiche hanno infine consigliato una soluzione meno grandiosa e più vicina al modello originale. Aristotele, che aveva frequentato la più antica ma meno formale Accademia Platonica, fondò il Liceo nel 336 a.C , al suo ritorno ad Atene dopo essere stato il tutore di Alessandro Magno. Lo aprì dove sorgeva il santuario dedicato ad Apollo Lykeios (dalla parola greca per ‘lupò, uno degli animali sacri al Dio). E da Lykeios quindi il nome Liceo, in un luogo che era già stato nel V secolo a.C. sede temporanea dell’Ekklesia ovvero dell’Assemblea democratica ateniese. Il grande filosofo, secondo la tradizione, usava insegnare passeggiando all’aperto insieme ai discepoli, da cui il nome di ‘peripateticà (girare intorno) data alla sua scuola che teneva corsi regolari giornalieri. Alla morte di Aristotele, nel 322 a.C, gli successe il suo allievo Teofrasto. Nell’86 a.C le legioni di Lucio Cornelio Silla occuparono Atene e rasero al suolo la grande scuola che fu successivamente ricostruita e i cui resti furono rinvenuti solo nel 1996 durante i lavori per la costruzione del nuovo Museo d’Arte Moderna, al centro della capitale greca.