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10 città italiane coinvolte nei gironi iniziali, Milano a fare da capofila, con l’inaugurazione il 24 Settembre, le prime partite, il girone di qualificazione dell’Italia e le fasi conclusive; e Roma a chiudere con la finalissima il 10 Ottobre.
Sono importanti le cifre del XVII Campionato Mondiale di pallavolo maschile, che torna per la seconda volta nella sua storia in Italia, dopo il 1978: 24 squadre da tutti i continenti, 300 giocatori, 78 partite trasmesse in 104 Paesi.
E Milano, che come provincia ha 18.000 tesserati e 381 squadre, che ha tre squadre in Serie A nell’hinterland, si trova al centro di questo evento mondiale senza avere una squadra di Volley, sport oscurato in città da calcio e pallacanestro. Prova dunque a promuovere uno sport che ha un altissimo valore “sociale” e formativo con un evento mediatico, una grande festa di inaugurazione.
La diretta TV si sposta –il tempo non è clemente con il Volley- dal Castello Sforzesco al Teatro Strehler, Autorità istituzionali (Rocco Crimi, il Sindaco Moratti, il Presidente della Provincia Podestà) e le maggiori autorità sportive si alternano a ospiti dello spettacolo, coordinati da due presentatori – Volpi e Fiona May – forse emozionati, di sicuro un po’ impacciati nel rendere coinvolgente un filo conduttore di alto profilo ma certo non popolare: il Volley come volo, come passione e come viaggio, questa la sintesi del “VIAGGIO” dei Mondiali, con uno slogan accattivante : ”giochiamo con il Mondo”.
Dodici pianoforti con coreografie di danze in volo con il gruppo Evolution Dance Theater offrono il meglio nell’accompagnare il percorso in tre tempi, sono il vero flusso di gioia e spettacolarità che si chiude con la sfilata delle bandiere dei Paesi partecipanti. Per il resto sicuramente non sarà stato facile per un pubblico di spettatori “sportivi” e “mondiali” apprezzare i tre pezzi di Fiorella Mannoia e cogliere il legame con il tema della passione e la lettura di Giancarlo Giannini (di altissima tensione emotiva peraltro) del quinto canto dell’Inferno di Dante: passione sì, ma non si può dire sportiva. O il suo viaggio con “Itaca” di Kavafis, reso convincente dal commento personale: “per me il viaggio più bello è quello della fantasia, può arrivare ovunque ed è più veloce di ogni computer”.
Decisamente meglio calati nel ruolo e decisi a trasmettere il loro entusiasmo per un evento sportivo che davvero porta l’Italia e Milano al centro dell’attenzione mondiale alcune delle personalità intervenute a dare il via alla manifestazione; il Sindaco Moratti, che, grazie al phisique du rôle della sua altezza, può sottolineare il valore del volley come sport di squadra, dello sport come forma di promozione per Milano, e augurare ai Mondiali in avvio di “svettare” come gli atleti più rappresentativi, il mitico Lucchetta in testa (in sala con Zorzi e altri campioni dell’Italia vittoriosa nelle passate edizioni).
Simbolo della passione per questo sport Carlo Magri, Presidente della Federazione Italiana Volley, che pazientemente ha ricostruito il puzzle dell’organizzazione italiana dei mondiali 32 anni dopo, e che ricorda “la sfida delle 10 città in cui giocare le fasi iniziali non è semplice, ma l’abbiamo accettata: possiamo parlare di globalizzazione italiana di un mondiale”. Magri crede che questo possa essere il Mondiale della svolta, dopo il 1978, “perché ci si sta rendendo conto di cosa sia la pallavolo, anche nella sua funzione sociale, non a caso il secondo sport nazionale maschile dopo il calcio, e il primo sport femminile”. Magri non nasconde di guardare anche agli eventi imminenti: i mondiali di Beachvolley l’anno prossimo e i mondiali femminili nel 2014.
E forse lancia il suo messaggio all’ospite illustre in Sala, il vero trionfatore mediatico, Mr. Jizhong WEI, Presidente FIVB, straordinario comunicatore di entusiasmo che “buca” lo schermo e “stravince” la serata: chiamato a dichiarare l’apertura ufficiale del campionato, Mr. WEI inizia in cinese con interprete, ma passa presto a inglese e francese; ricorda questo sport come momento di vita tra popoli e orgoglio di rappresentare il proprio paese, e avvia i suoi ringraziamenti di rito che estende però fuori di ogni ufficialità oltre le istituzioni: alle delegazioni, agli Sponsor, alla RAI, ai 2000 volontari dell’organizzazione, alla stampa e agli spettatori, perché “alla fine ci sarà un solo campione, ma questa sera noi tutti siamo campioni” conclude.
Importanti però anche le parole del CT azzurro Andrea Anastasi, in conferenza stampa: “in questo momento nel nostro Paese il volley è più uno sport femminile: vorrei cambiare la situazione” – “Conquisteremo i tifosi e i giovani!”. Alla luce di queste dichiarazioni, acquista ancora più valore l’iniziativa, appoggiata dalla Federazione e fortemente voluta dal prof. di un Liceo brianzolo, Giuseppe Pagani, di un Torneo Scolastico Internazionale Premondiale, grande manifestazione per rappresentative scolastiche: dal 22 al 24 settembre 8 squadre, provenienti da 5 paesi europei oltre all’Italia, si sono sfidate per la vittoria finale: al via del torneo lo Schiller Gymnasium di Offenburg (Germania), il Gymnasium di Feldkirch (Austria), lo Sportno Uchiliste Gen.Vladimir Stoychev di Sofia (Bulgaria), il Liceum Ogólnokstałcące di Pińczów (Polonia) e la Redhill School di Stourbridge (Regno Unito), oltre all’IIS G.Falcone di Asola, all’ITIS Magistri Cumacini di Como (le due finaliste dei Giochi Sportivi Studenteschi del 2010) e al Liceo Scientifico Marie Curie di Meda. I giovani partecipanti hanno poi assistito alla cerimonia di inaugurazione e il 25, dopo un giro turistico di Milano in mattinata, al Forum alle due partite della prima giornata: Egitto-Iran e Italia-Giappone. Con l’augurio che tra i giovani liceali italiani sia presente un futuro pallavolista mondiale.