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Dal 10 al 26 settembre a Forlì il festival IPERCORPO sperimenta tutte le possibilità dell’arte di “migrare” da una forma all’altra, offrendo al pubblico 8 giorni di eventi per un’istantanea della nuova scena “mutante”, multiforme e inafferrabile. Teatro, danza, fotografia, performance, arti plastiche, conferenze spettacolo, concerti, istallazioni gastronomiche, letteratura, workshop e riflessioni critiche: tanti i linguaggi in campo che scivolano rapidamente da una disciplina all’altra, mescolando i media e condividendo idee.
Organizzato da uno dei gruppi più interessanti del giovane teatro italiano, Città di Ebla, grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Forlì-Cesena e del Comune di Forlì, IPERCORPO mette al centro della V edizione l’idea di metamorfosi, chiamando a raccolta una serie di giovani creativi che la declinano con molteplici linguaggi.
Apre il festival la rilettura de La metamorfosi di Kafka prodotta proprio da Città di Ebla (10, 11 e 12 settembre): due ambienti dal design minimale, un soggiorno e una stanza da bagno, minuziosamente ricostruita in scena, schiacciano il protagonista tra la “macchina” delle relazioni quotidiane – raccontata dalla segreteria telefonica in viva voce – e il desiderio di libertà, che dà inizio all’incredibile trasformazione. Un performer mutato da uomo in insetto percorre la stanza da bagno in tutti i suoi recessi e, finalmente, esce a indossare la nuova pelle di scarafaggio.
Molte le performance in bilico fra il teatro e la danza: Motus presenta IOVADOVIA (10 settembre), il terzo contest del progetto su Antigone, che coinvolge lo spettatore nello spazio della rappresentazione scambiando teatro e realtà, mentre Pathosformel (12 settembre) mette in scena la creazione 2010 La prima periferia, indagine anatomica su un corpo ormai privo di intenzionalità; Elisa Gandini (15 settembre) mostra la nuova tappa del progetto Ballet domestique, Ascenseur sintetico, che percorre i “santuari del quotidiano”, spazi condivisi in cui il corpo si offre allo sguardo; Sineglossa (in collaborazione con Teatri di Vetro 4) arriva al festival con Pleura (19 settembre) il “montaggio di un incubo”, in cui tutto accade su una superficie semitrasparente e gruppo nanou con la prima e la seconda stanza della trilogia Motel (24 settembre), interazione di due danzatori in un ambiente tra interno borghese e asettica camera d’albergo. Valentina Bravetti e Elisa Gandini presentano una performance centrata su una misteriosa figura femminile, BraunEva (25 settembre). Chiude il festival, il progetto del collettivo Thauma guidato da Catia Gattelli, fra i fondatori di Masque Teatro (25 e 26 settembre).
Più vicini alle arti visive, il collettivo Mandra, che realizza un’istallazione ambientale dal titolo Quando la neve diventa latte (10-12 settembre), e Ivan Fantini e Valentina Bianchi, con una curiosa mostra gastronomica/fotografica (qra letteratura trasposta in ingredienti fotografati il 18 settembre). L’ultimo week end (25 e 26 settembre) ruota attorno al progetto di workshop fotografico di Chico De Luigi, No Panic, che interagisce con una serie di performance coinvolgendo anche il pubblico.
La comunicazione visiva dell’edizione 2010 è curata da Luca Di Filippo, fotografo, grafico, designer italiano attualmente operativo a Londra, che espone al festival la sua sorprendente serie fotografica, H20+HUmAnS.
Per la sezione musica sono in programma: il progetto di amplificazione del suono di Francesco “Fuzz” Brasini e Zapruder, (S)wing (11 settembre), il concerto di Bologna Violenta (già membro di Baustelle, il 15 settembre), l’incontro tra la rock band Blastema e il dj e produttore elettronico Elicheinfunzione (18 settembre), la performance di musica, poesia e arti visive de I.Feraud (19 settembre) e la presentazione in anteprima di Quarzo, il nuovo disco dei Bachi da pietra (25 settembre).
Fra gli ospiti anche il grecista e filosofo di Umberto Curi che interviene sulle Metamorfosi di Ovidio (11 settembre), Chiara Lagani di Fanny&Alexander (12 settembre), con il suo nuovo libro/“metamorfosi”, a partire da Warburg attraverso il progetto teatrale Oz, la studiosa Silvia Mei, che conduce un workshop sul teatro contemporaneo (11, 12, 19, 25, 26 settembre), Elio Grazioli che parla di Racconto, mistero ed enigma nell’immagine fotografica, gli “autori di degustazioni” Davide Marconi e Flavia Cattani.
La vivace geografia di eventi tocca vari luoghi dentro e nelle vicinanze di Forlì: dai Magazzini Interstock (Rovere), sede della compagnia, al Diagonàl Loft Club, attivissimo music club, dal palcoscenico del Teatro Diego Fabbri alla Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale destinato dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Forlì all’espressione artistica giovanile, fino a Villa Masini (Carpinello).
Info: www.cittadiebla.com