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Il meglio della scena europea con spettacoli di teatro, danza, nouveau cirque e acrobatica, teatro di strada, equestre e di oggetti, video e installazioni, è protagonista di eventi unici ambientati nello splendido contesto di 8 dimore sabaude del Piemonte e della città di Torino, per la IV edizione del Festival Internazionale Teatro a Corte, dall’8 al 25 luglio 2010.
Diretto da Beppe Navello, ideato e realizzato dalla Fondazione Teatro Piemonte Europa con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Piemonte e da quest’anno dalla Provincia di Torino e di Reale Mutua Assicurazioni, Teatro a Corte si conferma un Festival dalla programmazione originale, in cui architetture e giardini, artisti e spettatori vengono coinvolti in un’esperienza irripetibile che fa vivere le emozioni di uno spettacolo nel contesto di luoghi storici di grande valore, dal Castello di Agliè, all’antica Agenzia di Pollenzo, dal maneggio reale recentemente trasformato nel Centro Internazionale del Cavallo di Druento alla Villa Cavour di Santena, dal Castello di Moncalieri al Castello di Rivoli, da alcuni luoghi storici della città di Torino (Piazzetta Reale, Cavallerizza Reale) alla magnifica Reggia di Venaria Reale. Inoltre da quest’anno si aggiungerà un’altra importante quanto significativa tappa nella Provincia di Cuneo, il Castello di Casotto a Garessio.
Nell’arco di 3 week end si susseguiranno 31 compagnie di 8 differenti nazionalità (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Danimarca, Regno Unito), 38 spettacoli con 27 prime nazionali e 5 progetti site specific, nati in stretta relazione con i luoghi in cui è ambientato il Festival e 2 creazioni per il Festival.
Nouveau cirque per viaggi in mondi surreali:
Il sorprendente, il surreale, il senso della meraviglia e dello stupore, il quotidiano che grazie all’immaginazione si apre all’inaspettato è il filo rosso di molti spettacoli di Teatro a Corte 2010.
Danza, teatro, nouveau cirque, tecniche acrobatiche, mimo, clownerie e teatro d’oggetti convivono nel lavoro di questi artisti di grande talento come Philippe Genty, da 30 anni impegnato ad ammaliare il pubblico di tutto il mondo, che apre la IV edizione del festival con la prima nazionale di Voyageurs immobiles (8 e 9 luglio), racconto dei suoi viaggi avventurosi per il pianeta condotto con personaggi reali e oggetti animati immersi in oceani di plastica e mari di carta.
Creato nel 1987 da Christian Taguet, padre del nouveau cirque, l’esplosivo Cirque Baroque è ospite in prima nazionale con Le Cirque des Gueux (16 e 17 luglio), creato sulla falsariga dell’Opera dei mendicanti di John Gay, da cui Brecht trasse l’Opera da tre soldi, con 3 registi (un giapponese, un cileno e una francese) e 3 compositori che si succedono “a staffetta” in 3 coloratissimi atti, fra coreografie con carrelli della spesa e balletti di poliziotti in tenuta antisommossa, domatori di belve feroci in similpelle leopardata e clown-acrobati felliniani..
Camille Boitel, enfant prodige del teatro di strada definito dalla stampa un “Buster Keaton scapigliato”, arriva in prima nazionale con L’immédiat (14 e 15 luglio), una favola sulla fragilità dell’essere umano raccontata in una babele di scope, lampade, scale, porte e altri mille oggetti accatastati alla rinfusa che continuamente crollano, con divertenti effetti scenografici e comicità surreale.
Dal Portogallo, per la prima volta in Italia, Teatro do Mar, aprirà il festival con Nusquam (8 luglio), una riflessione multimediale sulla società contemporanea realizzata con 4 torri alte 7 metri, grandi sfere trasparenti, suggestive immagini video e quattro attori /acrobati/danzatori capaci di creare uno spettacolo poetico ma ad alto impatto visivo. La raffinatezza è un tratto distintivo anche di un altro spettacolo portoghese sempre in prima nazionale, Contigo (10 luglio) di O Ultimo Momento, incontro fra Joao Paulo Dos Santos, artista circense che lavora in verticale sulla pertica cinese, e il coreografo Rui Horta, uno dei pionieri della danza contemporanea in Portogallo.
Maestri dell’equilibrio e dell’ironia, arrivano dalla Francia Les Colporteurs con Les Etoiles (25 luglio), due performances di breve formato in cui i funamboli sono alle prese con una curiosa struttura di tubi innocenti e fili metallici. E a passeggiare curiosamente nell’aria è anche l’ex stuntman Gregory Feurté, affiancato nel suo lavoro Le temps debout (25 luglio) dalla coreografa Kitsou Dubois, la prima al mondo a lavorare con la NASA. Accanto a Fuerté nei giardini della Reggia di Venaria si esibirà anche Jouni Ihalainen in Black Pearl (25 luglio), una performance di giocoleria con diabolo, sulle note di Bach. E infine il teatro equestre con Bruno Dizien in prima nazionale con Töshtük ou la refonte des os (22 luglio), un lavoro intimo e poetico legato alle tradizioni e ai miti kirghisi,.
Focus sul Belgio:
Una novità della quarta edizione del festival è una Vetrina Belga, nata in stretta collaborazione con Wallonie Bruxelles International per offrire uno spaccato della scena belga contemporanea, ospitando il lavoro di 8 artisti di discipline differenti. Agli scenografi Simon Siegmann e Steve Stuart (Arié Van Egmond) il festival ha commissionato il progetto site specific di realizzare la “casa di Teatro a Corte” (8 – 25 luglio), ridisegnando il punto festival in stretta relazione con l’identità della manifestazione. Ai clown moderni e irriverenti Okidok con Sleep Experience (23 e 25 luglio) il compito invece di animare la piazza principale di Garessio, nuova location entrata a far parte del circuito festivaliero.
Unica presenza fiamminga è quella di Berlin, l’intrigante collettivo interdisciplinare che presenta in prima nazionale #2 Iqaluit e #3 Bonanza (10 e 11 luglio), due tappe del progetto Holocene, costituito da una serie di ritratti di città girati come documentari e poi trasformati in installazioni/performance. Qui l’attenzione è sulla piccola cittadina del Colorado, Bonanza, con 7 abitanti e 5 case, e su Iqaluit, nel Circolo Polare Aritico, osservata dal pubblico all’interno di un igloo.
Ma è alla danza che spetta un ruolo rilevante in questa vetrina: Michèle Anne de Mey, sarà ospite con la prima nazionale della sua nuova creazione Neige (9 luglio), un lavoro dal fascino ipnotico, in bianco e nero, in cui i danzatori si muovono sotto una fitta nevicata con note della Settima Sinfonia di Beethoven. Karine Pontiers, di Dame de Pic, sarà protagonista di un focus che presenta 4 suoi lavori: Humus Vertebra (14 e 15 luglio), incrocio di danza, nouveau cirque, clownerie e mimo con atmosfere fiabesche e surreali, e i tre solo Fidele à l’eclaire, Babil e Harvan (16 luglio), ispirati alla figura dello spaventapasseri. L’universo femminile è invece al centro di SMS and love (24 luglio in prima nazionale) della coreografa di origini argentine Ayelen Parolin che esplora i rapporti fra tre donne come se fossero le galline di un pollaio, osservandole nei loro piccoli riti comportamentali. Mentre Josè Besprosvany, tra i principali innovatori della danza contemporanea di area wallona, con Inventions. Recitations (24 luglio in prima nazionale) crea un esperimento vocale ed espressivo di estrema raffinatezza, coinvolgendo una cantante, un compositore e una danzatrice.
Ancora danza:
Anche al di fuori della vetrina belga la danza è presente a Teatro a Corte con un evento di grande suggestione che ha aperto la scorsa edizione di Montpellier Danse, Le Jardin des délices di Blanca Li (in prima nazionale il 17 luglio), ispirato all’omonimo trittico di Bosch, un’emozionante ritratto dell’umanità al ritmo esplosivo di cabaret, hip hop, musical e flamenco, nel contesto eccezionale dei giardini del Castello di Agliè. In un altro castello, quello di Rivoli, splendido museo di arte contemporanea, si sviluppa il progetto di Ambra Senatore e Ilaria Turba Non so fare maglie (10 e 11 luglio), dove gli spettatori entrano nel cuore di una piattaforma 10×10 di maglia bianca nelle cui trame s’infilano immagini e azioni create dai visitatori in tempo reale. In collaborazione con la rassegna La Piattaforma sono gli spettacoli presentati dalla catanese Maria Donata D’Urso (21 luglio), ormai parigina d’adozione, con un studio dal titolo Strata Etude, legato al campo d’indagine che caratterizza il suo lavoro e da Doriana Crema con Aspecifiche atipie (21 luglio). Dal Regno Unito arriva in prima nazionale tutto il talento di Billy Cowie che presenta due dancevideo in 3D, The Revery Alone (10 e 11 luglio), da guardare a pancia in su perché proiettato sul soffitto, e Ghosts in the machine (21 – 25 luglio), ultima irriverente creazione fatta di danza, musica e parola che trasforma Marshall McLuhan in un attore di western.
Il teatro di parola:
L’Italia incontra la Francia a Teatro a Corte e gli spettacoli teatrali esprimono la forza di questo dialogo tra culture, lingue, artisti e registi. In prima nazionale Beppe Navello curerà la regia di Dette d’amour (15 e 16 luglio) di Eugène Durif tratto da Il burbero benefico di Carlo Goldoni, con una compagnia franco-italiana. Flavio Polizzy è il protagonista di Settembr(i) (18 luglio) di cui ha anche curato la traduzione dal testo originale di Philippe Malone qui diretto da Michel Simonot, storia di formazione di un ragazzo in un contesto di violenza. Al genio francese di Céline si ispirano Elio Germano e il musicista Teho Teardo per una inconsueta versione di Viaggio al termine della notte (24 luglio in prima nazionale). Bruno Gambarotta con le Sorelle Suburbe guideranno gli spettatori in Storia d’Italia in 150 date (18 luglio), a cura di Fruttero e Gramellini. L’ultimo giorno di Festival (25 luglio) protagonisti nella Corte d’Onore della Reggia di Venaria, saranno Flavia Mastrella e Antonio Rezza, che presenteranno Da Pitecus a Io, un viaggio travolgente all’interno della loro poetica. All’interno del Programma Europeo di Cooperazione trasfrontaliera Alcotra saranno infine presentati gli studi finali di due laboratori: il primo a cura di Eugenio Allegri, che propone un percorso sulla Commedia dell’Arte (17 luglio), il secondo tenuto da Jean-Claude Penchenat (22 luglio) sul costume teatrale.
I progetti site specifici:
Al centro della linea artistica di Teatro a Corte è il desiderio di realizzare progetti in situ ideati appositamente per i luoghi e gli spazi che li ospitano. In questa ottica sono nate l’installazione 119 di Stuart & Siegmann e Non so fare maglie di Ambra Senatore e Ilaria Turba, ma anche l’instasllazione Come una barca nel bosco, a cura dei torinesi di Officina dello Spettacolo, e il curioso lavoro dei danesi hello!earth che in Tomorrow everything will be different: edition Torino (12 – 17 luglio) costruiscono un percorso che guida gli spettatori per la città di Torino attraverso degli SMS coinvolgendoli nella creazione di un’inclassificabile “opera d’arte partecipativa”, fra installazione ed environment. Site specific è anche il lavoro del celebre Groupe F (25 luglio), specializzato nella realizzazione di spettacoli di fuoco e pirotecnici cui è affidato il gran finale del Festival con un evento fra acqua e fuoco ambientato nella peschiera della Reggia di Venaria.