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24 giugno 1965, una data come tante altre, ma che per alcuni rappresenta la «data delle date». 45 anni fa, infatti, quasi 30mila fan deliranti furono testimoni di un evento unico, irripetibile e storico: il primo concerto italiano dei Beatles al Vigorelli di Milano (il quartetto di Liverpool suonò poi il 26 al Palasport di Genova e il 27 e 28 al teatro Adriano di Roma).
Il tour fu organizzato da Leo Watcher al culmine della carriera dei Fab Four, consacrati quali idoli mondiali l’anno prima durante il loro viaggio americano e dal successo di «Help» nel 1965. E quell’anno, in piena beatlesmania, nessuno poteva immaginare che di lì a cinque anni quella magia si sarebbe spezzata, che non ci sarebbe stata un’altra volta.
Arrivarono di notte, in treno, il TEE Trans Europ Express, da Lione, ed erano in nove: oltre a John, Paul, George e Ringo, il manager Brian Epstein, la segretaria- interprete Wendy Hanson e tre addetti alla sicurezza. L’altoparlante della Centrale, per depistare i fan in attesa, annunciò l’arrivo del convoglio su un binario diverso mentre la stampa era divisa. I Beatles fecero allora i complimenti all’ Inter che aveva battuto il Liverpool.
I concerti milanesi dei Beatles in realtà furono due della durata standard per l’epoca di poco più di mezz’ora ciascuna, in scaletta 12 canzoni: uno alle 16, sotto un sole cocente e con 38 gradi, davanti a 7mila persone; l’altro la sera, con circa 20mila spettatori. Prezzi: duemila lire sul prato, mille lire per i posti sulle tribune. Prima dei concerti, presentati da Lucio Flauto e Rossella Como, si esibirono alcuni artisti italiani: Peppino Di Capri con i suoi Rockets, Fausto Leali e i Novelty, Maurizio e i New Dada. Ma poi, eccoli, i Beatles: salgono sul palco in abito scuro, camicia bianca e cravatta. John Lennon imbraccia la sua Rickenbacker, Ringo Starr si siede dietro la famosa Ludwig con l’inconfondibile logo del gruppo, George Harrison imbraccia la sua Gretsch e Paul McCartney il basso Hofner a cassa di violino. Paul si avvicina al microfono, saluta il pubblico con un «ciao» e presenta il gruppo con qualche frase appena imparata in italiano. Poi via con «Twist and Shout»: la magia comincia e sarà irripetibile.
Adesso, 45 anni dopo, Milano tornerà per qualche ora a rivivere quella magia. I Beatlesiani d’Italia Associati (fondazione presieduta da Rolando Giambelli, 1600 soci, un museo a Brescia – www.beatlesiani.com) hanno organizzato il «Milano Beatles’ Day 2010», con il patrocinio del Comune e della Regione, che prevede il raduno dei fan in piazza Duca d’Aosta davanti alla Stazione Centrale (18.00), un convegno sui Beatles nel piazzale antistante il Pirellone (18.45), ed il concerto della tribute band Beatops & Friends (Rolando Giambelli chitarra e voce – Mimmo Saponaro al basso e voce – Furio Sollazzi alla batteria e graditi ospiti d’onore dalla Svizzera, Marco Zappa alla chitarra/ bouzouki e voce & Renata Stavrakakis al flauto e percussioni e voce dalla Svizzera), che riproporrà la scaletta del Vigorelli.
Il concerto ripreso dalla TV in cima al Pirellone potrà essere visibile attraverso un grande schermo montato giù nel piazzale antistante l’ingresso della Regione Lombardia e la musica, suonata dal vivo sarà diffusa con altoparlanti dall’alto verso i 4 punti cardinali. Nei monitor del salone panoramico, oltre alle immagini del concerto tenuto da uno dei punti più alti di Milano, saranno proiettate le storiche immagini dei Beatles in concerto al Vigorelli nel 1965.
Tra gli ospiti attesi: il sindaco Moratti, Peppino di Capri e Fausto Leali, per riportare Milano al clima beatlesiano di quei giorni.