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I «ghiacciai neri» . Li chiamano così, per distinguerli da quelli alpini, i ghiacciai del Karakorum, in Pakistan. Con i loro 18mila chilometri quadrati arrampicati tra i 3 e gli 8mila metri, ricoperti di pietre scure, si ritirano meno in fretta rispetto agli altri ghiacciai del mondo. Negli ultimi decenni però i mutamenti ambientali ci sono stati anche qui. A raccontare cento anni di vita di questa meraviglia della natura anche per sensibilizzare i visitatori al tema dei cambiamenti climatici, è una rassegna che si è aperta lo scorso 25 febbraio, nella Sala di Santa Rita a Roma.
In mostra, le storiche foto scattate agli inizi del secolo scorso da Vittorio Sella e Massimo Terzano che parteciparono alle più importanti spedizione esplorative italiane della regione, e, a confronto, le immagini moderne, scattate dal fotografo naturalista Fabiano Ventura, che con il progetto Sulle tracce dei ghiacciai – nato per studiare l’effetto dei cambiamenti climatici sui più importanti ghiacciai della terra con l’aiuto della fotografia e della ricerca scientifica sul campo – è tornato l’estate scorsa sul Karakorum insieme ad un team di ricercatori per seguire le tracce dei primi fotografi esploratori e immortalare le montagne dalle stesse angolazioni. Esposte, oltre 40 stampe di alta qualità e di grandi dimensioni accompagnate da didascalie in italiano e in inglese e da testi introduttivi messi a punto da Ventura e dai componenti del comitato scientifico. Su due grandi schermi Lcd scorreranno le immagini del trailer del documentario realizzato durante la spedizione, oltre a slide di immagini storiche e moderne. In programma tre incontri con l’autore, il 3 , il 12 e il 19 marzo.
In foto un’immagine scattata da Vittorio Sella ai primi del 1900.
La mostra sarà aperta fino al 1 aprile 2010.
Per informazioni: 06.67103780 – 06.67104226 – www.sulletraccedeighiacciai.it