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Nè pittore maledetto, nè omosessuale e nemmeno miscredente: è un nuovo Caravaggio, lontano dagli stereotipi, ma di profonda spiritualità e grandissimo innovatore dell’arte, quello che emerge dalle indagini documentarie promosse dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario della morte, che saranno divulgate attraverso mostre, convegni, pubblicazioni durante tutto il 2010.
Presentato dal sottosegretario dei Beni culturali Francesco Giro e dal presidente del Comitato Nazionale Maurizio Calvesi, il calendario degli eventi è fittissimo e prenderà il via il 20 febbraio con l’apertura della mostra delle Scuderie del Quirinale, in cui saranno esposte 23 opere, selezionate solo tra quelle storicamente attribuite al Merisi. Mentre un itinerario cittadino consentirà di ammirare i capolavori (una quindicina in tutto) custoditi nelle chiese e nei palazzi romani, tra cui il Casino Ludovisi, che conserva un olio a muro mai visto dal largo pubblico.
Lo scopo delle numerose iniziative (che hanno usufruito di un finanziamento del Mibac di 300.000 euro), ha spiegato Calvesi, non è tanto di far conoscere Caravaggio, che forse è il più famoso e apprezzato artista della storia. Bensì «indagarne meglio la poetica, le sue opere, la vita avventurosa» soprattutto attraverso «il punto di vista documentario». Gli studi recenti hanno infatti apportato un notevole incremento delle fonti e le ricerche diagnostiche sui dipinti stanno svelando particolari inediti, e fondamentali, sulle tecniche da lui usate. Come l’uso del disegno in alcuni dipinti (alcune tracce ad esempio nel Fanciullo con canestro di frutta).
Non tutti gli esperti sono d’accordo, ma il mito del pittore maledetto, che lo perseguitò in vita e che ne ha invece fatto una sorta di icona romantica da fine ‘800 in poi, sembra destinato a tramontare del tutto. È dimostrato che non fu genio precoce, ha puntualizzato Calvesi, la Cappella Contarelli, in san Luigi dei Francesi, fu affrescata a 30 anni e non da giovanissimo come si credeva in passato. Ed è leggenda anche la presunta omosessualità. «Di Michelangelo Merisi si conoscono soprattutto frequentazioni femminili – ha proseguito lo storico – e anche dietro l’omicidio di Ranuccio Tommasoni sembrerebbe esserci dietro una storia di donne».
Da ribaltare anche la miscredenza di Caravaggio, portatore invece di una profonda religiosità, «però di tipo lombardo, borromaicò». Aveva una visione della Chiesa ispirata da san Filippo Neri, che anelava a un ritorno alla povertà delle origini, in aperto conflitto dunque con la curia pontificia, connotata da un’aspirazione al lusso e alla grandiosità (poi sfociata nel barocco), che vedeva in Caravaggio un sovversivo. Le celebrazioni del IV centenario metteranno dunque a confronto vecchie e nuove teorie. A cominciare proprio dalle mostre, quelle di Roma (alle Scuderie va affiancata anche la rassegna ormai conclusa della Galleria Borghese Caravaggio-Bacon) e di Firenze (a Uffizi e Palatina dal 22 maggio Caravaggio e i Caravaggeschi), accompagnate da indagini diagnostiche sulle opere del Merisi, con lo scopo di fare il punto sulle attribuzioni. I capolavori di mano certa, storicamente documentati, sono solo una sessantina contro le cento attribuite, ha detto la soprintendente del Polo museale di Roma, curatrice dell’esposizione delle Scuderie e dell’Atlante sulla tecnica dell’artista intitolato Michelangelo Merisi da Caravaggio. La verità svelatà (quattro volumi da qui al 2013). Se la Vodret si occupa dei capolavori conservati nella capitale, Mina Gregori coordina due pubblicazioni sulle altre opere di altri musei italiani: Caravaggio fotografò e ‘La camera oscura di Caravaggio.
Entro il 2010 uscirà anche un aggiornamento del volume Michelangelo Merisi da Caravaggio. Fonti e Documentì, mentre già in primavera sarà disponibile ‘Da Caravaggio ai Caravaggeschì, a cura di Maurizio Calvesi e Alessandro Zuccari, un altro importante filone di ricerca. Al quale sarà anche dedicato il convegno romano, tre giornate all’Accademia dei Lincei su Caravaggio e i caravaggeschi tra sacro e profano, invece Milano ospiterà il 29 settembre Caravaggio e la musica. Napoli, dove il Merisi soggiornò per due periodi, dedicherà una serie di iniziative a fine anno.
Foto di Gigi Peluso