Tempo di lettura: 2 minuti
Il progetto è ambizioso e complesso, finalizzato alla valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale e paesaggistico della Valle dei trulli. Quello della Valle d’Itria si avvia a essere il più vasto ecomuseo d’Europa. Oltre al territorio di Alberobello, infatti, il progetto interesserà anche i Comuni di Locorotondo, Monopoli, Martina Franca, Fasano e Costernino.
Alle ore 18.30 di oggi, presso la sala consiliare del Comune di Alberobello, viene presentata la sezione Alberobellese dell’Ecomuseo della Valle d’Itria. Interverranno il Sindaco Bruno De Luca, l’Assessore alla Cultura Alberto Lippolis e il coordinatore dell’Ecomuseo architetto Eugenio Lombardi.
Si tratta del primo evento pubblico relativo all’Ecomuseo della Valle d’Itria dalla costituzione ufficiale dell’Associazione che lo gestirà.
Un Ecomuseo è una sorta di museo all’aperto, a metà strada tra il parco naturale e il museo demo-etno-antropologico; un museo che ha come collezione il patrimonio culturale, come immobile-contenitore il territorio in cui insiste, come pubblico la popolazione che lo abita. Secondo la classificazione elaborata dall’UNESCO nel 1984, gli ecomusei rientrano tra i cosiddetti "musei territoriali".
Scopo di un Ecomuseo è quello di contribuire alla custodia e alla valorizzazione degli elementi fondamentali della cultura di un territorio e della comunità che lo abita: dal paesaggio, all’architettura rurale, dai saperi tradizionali e alle testimonianze orali.
Il primo impegno degli operatori dell´Ecomuseo, sarà quello di redigere le "mappe di comunità", una sorta di carta di identità del territorio.
"Dopo un lavoro di preparazione durato circa un anno – ha detto l’Assessore alla Cultura del Comune di Alberobello Alberto Lippolis – finalmente il progetto è pronto a partire. Mi preme rimarcare come, forse per la prima volta, un gruppo di sei Comuni abbia lavorato attorno a un intento unico senza distinzioni di campanili me nell’interesse di un unico territorio; sono certo che, quando inizierà la sua attività, l’Ecomuseo della Valle d’Itria potrà avere ricadute importanti per le nostre comunità."