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Vent’anni fa, il 16 febbraio 1990 moriva a New York, di Aids a soli 31 anni, Keith Haring. Per ricordarlo il comune di Pisa, al quale il genio della Street Art regalò nell’estate del 1989 un grande murale realizzato sulla parete esterna del Convento di Sant’Antonio Abate, ha organizzato una serata di musica, danza e animazioni. Mentre per B.C.Dalai editore, firmata da John Gruen, esce la biografia ufficiale, ("John Gruen, Keith Haring – la biografia»). A Pisa l’appuntamento è sotto il grande murale Tuttomondo, «unica opera concepita fin dall’inizio come permanente – non effimera e destinata a scomparire nell’uso o nella serialità della comunicazione di massa». Realizzato in una settimana, il murale pisano nasce per caso dall’incontro di Haring con uno studente della città. In una settimana di lavoro, l’artista coinvolse l’intera comunità pisana, che collaborò anche alla colorazione delle figure dopo che Haring aveva tracciato, senza bozzetto preparatorio, la linea nera di contorno. Lui, ricordano oggi i pisani, scelse in quell’occasione colori dalle tonalità tenui, recuperando i colori propri della città, per rendere l’opera un tutt’uno con il contesto socio ambientale che lo avrebbe ospitato. Il tema è quello dell’armonia e della pace nel mondo, visibile attraverso i collegamenti e gli incastri tra le 30 figure che come in un puzzle popolano i 180 metri quadrati della parete. Ogni personaggio rappresenta un diverso aspetto del mondo in pace. Haring raccontava di aver disegnato in quest’opera "tutto quello che riguarda l’umanità".
«Il mio modo di lavorare senza bozzetto preparatorio è un approccio molto diretto e immediato – spiegava l’artista – ho iniziato nell’angolo in alto a sinistra, ho fatto la prima immagine…un passo dopo l’altro, dopo ogni figura dovevo decidere cosa metterci». Quando gli chiesero quale titolo dare all’opera, lui rispose: «Non so,titoli? Una domanda difficile..non do mai un titolo a niente…». Tuttomondo è però una parola che riassume la sua costante ricerca di incontro e di identificazione con il pubblico. Domani, a partire dal tardo pomeriggio fino a sera, la piccola piazza pisana offrirà musica accompagnata da danze e animazioni. Per celebrare l’artista ma anche per ricreare l’atmosfera di quella magica estate del 1989 e radunare di fronte al Tuttomondo tutti quelli che allora hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di colorare assieme a lui il murale. Il programma prevede un happening con dj e breakers e frittelle per tutti. Nonchè la possibilità di raccontare in video, per chi c’era, l’esperienza della realizzazione per chi c’era in quel mese di giugno del 1989, ma anche frittelle per tutti. Dalle 20 all’Auditorium della provincia di Pisa verrà proiettato The Universe of Keith Haring – Tuttomondo, di A.Soldani.
In Italia Haring realizzò anche un Graffiti sullo zoccolo del Palazzo delle Esposizioni a Roma (1982), cancellato nel 1992 per ‘ripulirè il palazzo. Un altro graffito di 6 metri per 2 nella metro A di Roma, tratto Flaminio -Lepanto, sulle pareti trasparenti del ponte sul Tevere, cancellato nel 2001. E ancora: gli interni del negozio Fiorucci a Milano (1985) (rimossi e venduti all’asta da una galleria parigina) e due disegni a pennarello raffiguranti un surfista in una grande onda (Milano collezione privata). L’ultima mostra che gli è stata dedicata in Italia è Keith Harin show che fu allestita alla Triennale di Milano dal settembre 2005 al 29 gennaio 2006.