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Domenica 7 marzo si rinnova l’appuntamento con la Giornata Nazionale delle Ferrovie dimenticate. Sono oltre 6000 i chilometri di rotaie ‘dimenticate’ che partono dalle città, corrono tra le valli, risalgono le montagne e scendono fino al mare. Oggi però non accompagnano più nessun treno, sono i nastri d’acciaio che un tempo collegavano città e campagne, regioni tra loro, tornati alla primitiva natura. Ma volendo potrebbero diventare piste ciclopedonali, greenways fruibili con mezzi ecologici (bicicletta, a piedi, a cavallo, pattinaggio ecc.) e per le più vaste categorie di utenti (anziani, bambini, disabili ecc.).
Di questi percorsi ci si riappropria domenica 7 marzo con iniziative, incontri, visite guidate, escursioni a piedi o in bicicletta, treni storici speciali. Sarà la riscoperta popolare del patrimonio ferroviario minore con la partecipazione di migliaia di persone (circa 20 mila nell’edizione dello scorso anno). Ci sarà chi per questa domenica tornerà a far passare un treno «speciale» per riscoprire il paesaggio visto dal finestrino; chi rimetterà in moto locomotive diesel d’epoca; chi valorizzerà le greenway italiane come in Umbria, con l’evento Ferroway+tramWay sulla greenway della Valnerina lungo la vecchia ferrovia Spoleto-Norcia Santarcangelo di Romagna a UrbinoPiazza Armerina in SiciliaConfederazione per la mobilità dolce), la confederazione di Associazioni (Fiab, Associazioni Utenti Trasporto Pubblico, WWF, Alpine Pearls, Touring Club Italiano, Italia Nostra, Legambiente, Ass. Italiana Greenways ecc) che lavora per una mobilità dolce, ‘parallela’ a quella veicolare. «Sono piccole ferrovie ancora attive – ha dichiarato Albano Marcarini, Presidente di Co.Mo.Do. – che chiedono un rilancio, ferrovie abbandonate che vorrebbero rivedere un treno, ferrovie definitivamente smantellate che possono diventare utili piste ciclo-pedonali».
L’edizione del 2010 sarà anche contrassegnata dalla divulgazione de La Carta di Roma. Si tratta di un documento uscito, dopo il Convegno nazionale ‘Ferrovie e Paesaggio’, tenuto a Roma il 23 febbraio 2009, presso la Sede della Società Geografica Italiana, per la tutela del patrimonio ferroviario storico. «La rete ferroviaria – recita questo documento – così come si è sviluppata nel nostro Paese a partire dalla metà del secolo XIX, sottoforma di tracciati, impianti, materiale rotabile, possiede un irrinunciabile valore culturale sotto il profilo ingegneristico, testimoniale e paesaggistico. Le Ferrovie dimenticate, sono dunque un grande patrimonio, un bene comune, un bene culturale, un’eccezionale opportunità, per la valorizzazione del territorio, per nuove forme di turismo, per migliorare la qualità della vita».
Per info sugli eventi consultare il sito www.ferroviedimenticate.it.