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Umbria Jazz imbraccia la chitarra per dare il suono alla diciassettesima edizione invernale che comincia ad Orvieto mercoledì prossimo e terminerà il 3 gennaio. Sono chitarristi infatti i più importanti nomi del cartellone, che già nella serata inaugurale occuperanno la scena del teatro Mancinelli. Prima toccherà a John Scofield accompagnato dal solo Larry Goldings alle tastiere, poi a Jim Hall e Bill Frisell, che si esibiranno come duo ed in quartetto con Scott Colley e Joey Baron.
Hall si potrà ascoltare nel corso del festival anche in trio, e perfino in un blindfold test pubblico condotto dall’inviato di Downbeat: si tratta di indovinare i musicisti dei dischi scelti dal giornalista Ted Panken, e, che ci si azzecchi o no, da questo gioco escono sempre opinioni interessanti dei jazzmen sui loro colleghi.
Ancora chitarre con il trio Rosenberg, per ricordare che esattamente un secolo fa nasceva il genio gitano Django Reinhardt, e con il brasiliano Romero Lubambo, in duo con la cantante Leny Andrade.
Per il resto, il festival umbro offre l’omaggio di Kurt Elling al suo concittadino di Chicago Johnny Hartman e più precisamente un remake del famoso disco che Hartman fece con John Coltrane per la Impulse!, e la riunione di famiglia tra l’emergente pianista Gerald Clayton e suo padre John, grande contrabbassista di consumata esperienza. John Clayton suonerà anche in duo con un altro bassista, John Patitucci, abituale partner di Chick Corea a Wayne Shorter. Un set di due contrabbassi non è evento tanto comune.
Nel cartellone spiccano anche il pianista giamaicano Monty Alexander e l’astro nascente del jazz di New Orleans, il pianista Jonathan Batiste.
La «sezione italiana» offre il nuovo progetto di Enrico Rava (con Trovesi e Petrella) dedicato a Gershwin e lo storico Trio di Roma (Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto) che da poco ha pubblicato il primo disco dopo ben 25 anni dalla sua fondazione. Ci sarà anche il veterano Renato Sellani, e ad un altro «senatore» da poco scomparso, Gianni Basso, è dedicato quest’anno il festival, ricordando che l’anno scorso Basso fu ospite fisso di Umbria Jazz. Tra le proposte curiose, Nick the Nightfly, che da dj radiofonico passa a live performer come cantante e chitarrista. È italiana anche la tradizionale street band: i Funk Off sono di casa sia a Perugia che a Orvieto. Umbria Jazz Winter conferma la solita formula: musica tutto il giorno nel centro storico di Orvieto, con due momenti chiave: il veglione ed i concerti della notte del 31 dicembre, ed il coro gospel in cattedrale il pomeriggio di Capodanno. Molti altri sono i musicisti in programma tutti i giorni nel filone più «leggero», per fornire buone dosi di soul, blues, swing a chi vuole solo passare una confortevole vacanza di fine anno.