Tempo di lettura: 2 minuti
Maurizio Mastrini, meglio noto al mondo come «il pianista che suona al contrario» a presentato qualche giorno fa all’Urban live music club di Perugia il suo nuovo disco in uscita tra qualche settimana, intitolato «Il profumo della musica».
Il titolo non è metaforico, perché la nuova idea di Mastrini, umbro di nascita e formazione (si è diplomato al conservatorio perugino Morlacchi) è abbinare suono e profumi per dare all’ascoltatore una emozione multisensoriale. Nelle esibizioni live, nel brano intitolato appunto Profumo, è stata diffusa una certa essenza, creata apposta per mettersi in simbiosi con le note.
Mastrini è una scoperta recente del mondo della musica, non appagato da normali buoni musicisti. In effetti un personaggio lo è. Non tanto perché suona scalzo o per aver scritto l’opera lirica più breve del mondo, Il bacio, che dura poco più di tre minuti. La sua particolarità è che suona pagine di musica classica al contrario, partendo dall’ultima nota. Bach, in sogno – racconta – gli ha consigliato questa singolare via all’ arte. Rivisitate in tale nuova versione sono partiture di Beethoven, Bach, Liszt, Mozart, Verdi, alcune delle quali famosissime ed eseguite infinite volte, ma mai, prima di lui, in questo modo.
Nel nuovo disco in circolazione da gennaio Mastrini presenta soprattutto composizioni originali, anche queste suonate al contrario ed anzi pensate e scritte al contrario, ma non crede di fare «nulla di trascendentale». Per lui, non è un «miracolo», ma solo questione di studio, e comunque, aggiunge, «la musica suona bene in entrambe le direzioni». Dietro c’è però una intensa attività, perché, dice, «sono anni che mi esercito quattro ore tutti i giorni».
Il tour partirà da gennaio e farà tappe in Italia e anche all’estero, in Islanda e forse in Iran. Tra qualche giorno Mastrini sarà ospite di un programma radiofonico Rai e suonerà tra gli altri il brano che ha scritto per Giovanni Allevi, per il quale Mastrini ha parole di grande stima.