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Aspettando l’agognata riapertura del teatro Petruzzelli, dopo il devastante rogo che lo distrusse nell’ottobre del 1991, negli ultimi anni sono uscite interessanti quanto variegate pubblicazioni che hanno per l’appunto riguardato lo storico Politeama barese; buon ultima Teatrosegreto (Barbieri Editore di Manduria) quella firmata dalla fotografa Angela Cioce, che si avvale dei testi, oltre che di una pregevole intervista raccolta in un incontro con Riccardo Muti, della giornalista Paola Moscardino. Siamo di fronte ad una carrellata di foto di raro impatto espressivo su quello che da molti giornalisti ed osservatori, a torto o a ragione secondo i punti di vista, venne definito il decennio d’oro del Petruzzelli (1980-1991), ancora teatro di tradizione, sotto l’illuminata gestione di Ferdinando Pinto.
Già qualche mese fa su LSDmagazine abbiamo recensito un altro eccellente libro di immagini legate al Petruzzelli di allora solo apparentemente simile a firma del fotografo Enzo Lattanzio, ma questo nuovo lavoro, presentato nel foyer del teatro possiede l’inconfondibile particolarità di saper cogliere l’attimo irripetibile del cosiddetto “dietro le quinte”, e cioè di quei momenti vissuti dagli artisti durante le prove (e non solo), lontano dagli occhi di tutti (tranne che ovviamente dall’obbiettivo indagatore ma sempre discreto di Angela Cioce) che restano per chi non le vive magie segrete e difficili persino da immaginare.
Le autrici ripercorrono le vicende di alcuni dei protagonisti di quel periodo, rintracciando il passaggio barese di danzatori e coreografi leggendari come Nureyev, Béjart, Baryshnikov, le étoile Luciana Savignano e Alessandra Ferri, artisti mitici come Pavarotti, Placido Domingo e Katia Ricciarelli; una leggenda del jazz come Dizzy Gillespie, il genio del soul, Ray Charles.
Cento scatti inediti che esprimono non tanto dunque “la magia di ciò che accade in scena, quanto il mondo segreto del dietro le quinte, la fatica delle prove, la stanchezza, riportando alla normalità artisti che avevano invece solo dello straordinario”, come ci ricorda la stessa Paola Moscardino nella prefazione del volume.