Tempo di lettura: 3 minuti
Una bella giornata di sole per una data storica. Ieri mattina, infatti, nel foyer del Teatro Petruzzelli di Bari c’è stata la tanto agognata consegna delle chiavi da parte del commissario straordinario per la ricostruzione Angelo Balducci al Comune di Bari, in qualità di custode, che il sindaco Emiliano ha, a sua volta, girato alla Fondazione Petruzzelli, diventata da questo momento ente gestore del prezioso bene immobilare. Aggirato di concerto con il Ministero e l’Avvocatura dello Stato, con una sorta di blitz tecnico-giuridico il famigerato protocollo d’intesa del 2002, il Petruzzelli potrà ora essere finalmente riaperto a tutti ed inaugurato.
Gran parte del merito, va detto, dopo le infinite polemiche e strumentalizzazioni elettorali degli ultimi mesi, è da ascrivere al da poco riconfermato sindaco di Bari, Michele Emiliano, che ha materialmente fatto di tutto (e di più) per restituire integralmente il prestigioso teatro alla città, all’Italia al mondo. Ed è stato lui stesso intorno alle 13 di ieri a darne notizia alla stampa all’interno del foyer del Petruzzelli. “Ora l’orologio collocato in Piazza del Ferrarese – ha detto Emiliano – che contava ore, minuti e secondi dalla negata inaugurazione del 6 dicembre scorso è stato spento perché il Petruzzelli è stato finalmente restituito alla città.”
Il 1° agosto scorso il sindaco barese aveva scritto una lettera al Sovrintendente regionale dei Beni Culturali, Nicola Martines con cui il Comune si candidava alla custodia del Petruzzelli invocando il cosiddetto “Codice Urbani” (ossia il D.L. n. 42 del 2004 sulla tutela dei beni culturali e paesaggistici). La risposta positiva è arrivata solo quattro giorni fa sul tavolo del direttore generale del Comune di Bari Vito Leccese che non ha perso nemmeno un istante affinando con il delegato dell’Avvocatura generale dello Stato, l’avv. Giuseppe Albenzio, tutti gli aspetti amministrativi e giuridici della intricata vicenda.
Come si ricorderà il protocollo d’intesa firmato a Roma il 21 novembre del 2002, dalle parti in causa (famiglia proprietaria, Ministero dei Beni Culturali, Regione Puglia, Provincia e Comune di Bari), al momento, peraltro, ancora oggetto di una controversia presso il tribunale civile di Bari in quanto impugnato per nullità, prevedeva che la Fondazione Petruzzelli si sarebbe occupata della ricostruzione del teatro incendiato nel 1991 in cambio di una concessione per 40 anni da parte della famiglia proprietaria dietro pagamento di un canone ascendente di 500 mila euro, con decorrenza dalla fine dei lavori e a teatro funzionante.
Non ci soffermeremo sulle ulteriori puntate della vicenda perché sono note a tutti, a partire dall’annullamento dell’esproprio nell’aprile. Quello che è davvero importante adesso è invece riaprire subito alla città, dopo ben 18 anni da quel tragico rogo che lo distrusse, il teatro Petruzzelli.
Bene farebbe l’omonima Fondazione, come peraltro già annunciato dal sovrintendente Giandomenico Vaccari nei gironi scorsi, a consentire a tutti coloro che all’epoca non erano ancora venuti al mondo (e cioè i maggiorenni di oggi) di visitarlo e soprattutto di assistere ad uno spettacolo. Per non parlare dei fortunati 1200 sorteggiati del concertone di Placido Domingo, previsto il 5 dicembre 2008 scorso e che fu poi purtroppo annullato.
Emiliano non ha “regalato” date inaugurali oltre a quella ufficiale della nuova stagione lirica del 6 dicembre 2009, ma una cosa significativa l’ha pur detta: “La riapertura del teatro deve rappresentare un segno di ritrovata unità e di pacificazione per tutta la città dai partiti alle istituzioni. Il teatro è tornato ad essere di tutti. Basta dunque polemiche inutili. La Musica, la Bellezza e l’Arte siano le uniche, vere protagoniste della rinnovata splendida sala del Politeama barese”. E così sia.