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Mentre non si placa negli Stati Uniti l’ondata di emozione e di cordoglio collettivo seguita alla morte di Michael Jackson, continuano le polemiche circa le cause e le circostanze della sua scomparsa.
La famiglia ha chiesto e ottenuto che sul corpo del cantante fosse effettuata una seconda autopsia «indipendente» e secondo quanto riferito dal Los Angeles Times l’esame è già stato eseguito a Los Angeles, ma i risultati non sono stati resi noti. Nel frattempo è stato ascoltato il medico personale del cantante, Conrad Murray, l’ultima persona ad aver visto Jackson vivo. La polizia di Los Angeles ha riferito in termini formali che il medico si è presentato spontaneamente agli investigatori, e che non sono stati riscontrati elementi di alcuna natura a suo carico. «Il dottor Conrad Murray – ha reso noto la polizia in un comunicato ufficiale – ha volontariamente contattato il Dipartimento di Polizia di Los Angeles. Gli investigatori della Divisione Rapine e Omicidi si sono incontrati con il dottor Murray e lo hanno interrogato a lungo. Il dottor Murray è stato collaborativo e ha fornito informazioni utili alle indagini».
Una dichiarazione che allontana da Murray qualsiasi sospetto, tanto più che il primo esame autoptico aveva escluso che la causa della morte potesse essere dovuta «a dolo» o a «un atto criminoso». Ciò nonostante la famiglia del cantante ha chiesto una seconda autopsia. Vuole sia fatta chiarezza in particolare su come il dottor Murray ha operato negli ultimi, cruciali minuti della vita di Jackson.
Il sito TMZ, il primo che diffuse la notizia della morte di Jackson, riportando una fonte interna alla famiglia riferisce che i Jackson non riescono a spiegarsi per quale motivo il medico abbia praticato il massaggio cardiaco tenendo il paziente sul letto, mentre secondo tutti i manuali il massaggio cardiaco va praticato deponendo il paziente su una superficie rigida.
Le polemiche non si placano, e sono destinate a durare visto che i risultati ufficiali saranno reso noti dal coroner solo «tra sei-otto settimane». Un elemento è comunque certo: Michael Jackson è stato ucciso dai farmaci, dalla incredibile quantità di cocktail farmacologici che nel corso della vita si è iniettato o ha ingerito: antidepressivi, antidolorifici, iniezioni, pillole. Una quantità disumana, al punto che – come ha rivelato oggi al londinese Sunday Times la baby sitter dei suoi figli – lei in persona è stata costretta più volte a vuotargli lo stomaco a forza di lavande gastriche.
Tuttavia di questo aspetto la famiglia non fa cenno. Lancia qualche sospetto nei confronti del medico e ringrazia i tanti fans che hanno mandato messaggi di cordoglio: «In uno dei momenti più bui della nostra vita – ha detto il padre Joseph Jackson a nome della famiglia – è difficile per noi trovare le parole appropriate…Il nostro amato figlio, fratello e padre di tre bambini se ne è andato senza preavviso, in modo tragico, e troppo prematuramente. Lascia noi, la sua famiglia, senza parole e devastata al punto che la comunicazione con il mondo esterno a volte ci sembra impossibile».
La famiglia Jackson, che ha ricevuto un messaggio di cordoglio anche dal presidente, Barack Obama, esorta quindi i fans a «continuare ad amare» il loro re del pop. Nessun cenno all’eredità e al fiume di interessi che la sua morte comporta.