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Il 15 agosto 1809, in occasione del compleanno di Napoleone, fu aperta la prima volta al pubblico la Pinacoteca di Brera di Milano, che, come le Gallerie di Venezia e Bologna, nasce con precise finalità didattiche, a fianco dell’Accademia di Belle Arti, fondata da Maria Teresa d’Austria nel 1776.
Quest’anno, per la celebrazione del Bicentenario, la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio e Varese, in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia e con il contributo di Civita ed Electa per il sostegno finanziario, organizzativo e le attività editoriali e di comunicazione, ha organizzato una serie di mostre, concerti, conferenze e convegni che accompagneranno il pubblico per più di dodici mesi.
Non mancheranno omaggi ad artisti universalmente noti, quali Caravaggio e Raffaello, e approfondimenti di temi legati al contesto locale e alla storia dell’istituzione. Inoltre in occasione del bicentenario la Pinacoteca è stata, e sarà, oggetto di alcuni sostanziali interventi di restyling, finalizzati a rinnovare l’aspetto e l’allestimento delle sale e a migliorare e intensificare il servizio di accoglienza, per rendere più gradevole e funzionale alle esigenze del pubblico la visita ai capolavori esposti.
Il bicentenario si è aperto a gennaio con l’esposizione di quattro capolavori di Caravaggio: opere giovanili, come il Ragazzo con canestro di frutta della Galleria Borghese di Roma, il Concerto del Metropolitan Museum di New York e la versione della Cena in Emmaus di proprietà della National Gallery di Londra, posta a confronto con la redazione dello stesso soggetto, realizzata dall’artista intorno al 1606 e giunta a Brera nel 1939.
Un altro restauro ha interessato il calco in gesso di Napoleone in veste di Marte Pacificatore, realizzato da Antonio Canova per la fusione in bronzo, tratto dalla scultura in marmo, realizzata dallo stesso Canova, attualmente conservata all’Apsley House di Londra, residenza del primo Duca di Wellington. Al grande calco in gesso era capitato lo stesso sfortunato destino di tanti monumenti e immagini dell’Imperatore e Re d’Italia dopo la battaglia di Waterloo: alcuni furono distrutti, altri danneggiati, altri ancora rimossi e custoditi in luoghi appartati affinchè non fossero esposti alla pubblica vista. Visibile fino al 31 dicembre 2009.
Dall’11 giugno al 20 settembre si potrà ammirare una raccolta di ritratti e autoritratti di artisti e di altri capolavori quali lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini e la Crocifissione di Bramantino, concepita a suo tempo direttamente da Giuseppe Bossi, segretario dell’Accademia di Brera dal 1801, artista, oratore, bibliofilo e accanito collezionista, che lavorò alla riorganizzazione dell’Accademia e all’allestimento della costituenda Pinacoteca. Sono esposti 24 ritratti o autoritratti di artisti del Gabinetto bossiano e per una migliore contestualizzazione un Autoritratto di Giuseppe Bossi.
Dal 15 ottobre, e per 4 mesi, una mostra dedicata a I Crivelli che arrivarono a Brera intende testimoniare la dispersione di alcune delle dodici tavole, arrivate a Brera con le requisizioni effettuate nelle Marche nel 1811, e ricostruire due dei complessi più importanti tra quelli eseguiti dall’artista nell’ultimo decennio del Quattrocento: il Trittico di San Domenico, i cui scomparti braidensi sono stati recentemente restaurati grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, e l’ancona del Duomo, entrambi provenienti da Camerino. Una ricostruzione che, dopo oltre due secoli, riproporrà, con risultati emozionanti, le due opere nella loro interezza.
A seguire, dall’11 novembre e fino a gennaio 2010, una mostra fotografica dell’Archivio Fotografico della Soprintendenza. Documenti ed immagini desolanti sul primo e sul secondo conflitto mondiale a Milano che testimoniano lo stato d’animo di quanti in quei giorni assistevano sbigottiti e impotenti alla distruzione della loro città.
Dal 19 marzo inoltre, a restauro ultimato ed eseguito nel Laboratorio “a vista” allestito nella sala XVIII della Pinacoteca, è a disposizione dei visitatori il celebre dipinto lo Sposalizio della Vergine di Raffaello Sanzio di nuovo all’interno della cornice originaria, accompagnato da una documentazione sui risultati emersi dalle recenti indagini scientifiche e dalle informazioni sulle fasi essenziali degli interventi effettuati.
Per tutte le info, Tel. 02722631 – www.brera.beniculturali.it