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Quaranta opere di Claudio Acchiardi ed Elio Rizzo per descrivere “I colori del silenzio”. È il titolo della mostra che la Fondazione Bottari Lattes, con il patrocinio del comune di Monforte d’Alba, propone da sabato 27 giugno (vernissage alle 18) fino all’8 agosto presso Palazzo Martina a Monforte d’Alba (Cn).
Protagonisti sono Claudio Acchiardi (1955) ed Elio Rizzo (1942), pittori di grande talento e portatori di originali tecniche espressive (olio su masonite e tecniche miste su cartoncino per Acchiardi, tempera all’uovo su tavola per Rizzo), che si incontrano per dare voce a una sorta di silenzioso dialogo cromatico.
Il risultato è una sequenza di “paesaggi spirituali” che prendono forma attraverso una pittura fatta “di toni e di sensazioni, di impressioni e di atmosfere, di timbri e di sentimenti”.
“Claudio Acchiardi ed Elio Rizzo sono due artisti che parlano, suonano verrebbe da dire, con la pittura, senza bavagli né sordine; ma anche senza illusioni, tentando di dimostrare – comunicando con la sola espressività liberata nell’opera, indifferente alle strategie di mercato e di critica, al compiacimento e al coro, e seguendo soltanto il proprio impulso emotivo e progettuale – la propria esistenza” scrive il curatore Gianfranco Schialvino nell’introduzione al catalogo.
Ad accomunare i due artisti c’è anche la grande attenzione che Mario Lattes – pittore, scrittore, editore, collezionista alla cui memoria è legata l’attività della fondazione – riservò alla loro opera.
Rizzo, calabrese trapiantato a Roma, frequentò a lungo il poliedrico animatore culturale torinese, che ne apprezzava la straordinaria tecnica, unita alla scelta di utilizzare un metodo antico e difficile come la tempera all’uovo. Un procedimento che fu a lungo il più diffuso per fissare il colore sul gesso della tavola, ma che richiede tempo e notevoli capacità di esecuzione.
Del piemontese Acchiardi, che vive e lavora sulle colline di Moncalieri, Lattes amava invece le atmosfere precise, il palpito di vita che sembra muovere i paesaggi, la capacità di esplorare nel profondo. Le sue non sono infatti semplici rappresentazioni di un luogo e degli elementi che lo compongono, ma, al contrario, la creazione degli elementi stessi che serviranno a ricomporre un paesaggio interiore.
La mostra rimarrà aperta sino a sabato 8 agosto, durante tutto il periodo di Monfortinjazz.
Orari: venerdì 15-18,30. sabato e domenica;10-12,30 e 15-18,30.