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Viaggi, musica punk, street style nipponica e tradizione sartoriale, si fondono nella collezione maschile di Jun Takahashi, stilista giapponese, ospite d’onore di Pitti Immagine Uomo, che l’altra sera ha fatto sfilare in anteprima mondiale le sue proposte per l’uomo, nel Giardino di Boboli. Le sue celebri bambole un pò manga e un pò horror, realizzate in altezze che variano dai 10 cm ai sei mt, dallo stesso stilista giapponese di ultima generazione più osannato dalla stampa internazionale, sono state le protagoniste dell’evento-fashion più atteso del calendario della 76esima edizione della kermesse di moda maschile a Firenze. Takahashi è un indecifrabile personaggio. Lui stesso si definisce «fuori di testa». E sembrerebbe rientrare nella sua autodefinizione, dal momento, che questa mattina, alla conferenza stampa di presentazione dell’evento nel Giardino di Boboli, ha preteso di parlare nella sua lingua, alla stampa accorsa a conoscerlo, tradotto da una connazionale in nippo-inglese. Tassativamente proibito fargli domande sulla sfilata. Ha fatto avvertire dall’addetto stampa che non avrebbe risposto. Detto-fatto. Un giornalista orientale è riuscito a strappargli una risposta sui temi su cui ha lavorato: stile tradizionale, che per un orientale è qualcosa di molto diverso da ciò che s’intende in occidente, contaminato dall’esigenza del design (punk e street style nipponica), senza dimenticare la funzionalità. «Questo non è un buon momento per gli sprechi – ha aggiunto poi lo stilista 40enne, dal fisico di eterno Peter Pan – alla domanda di altri giornalisti – bisogna essere minimalisti».
Da ciò si potrebbe dedurre che la collezione dovrebbe essere total black e severamente priva di orpelli, come le sue proposte femminili, che sfilano a Parigi. Ma per la donna l’ispirazione è manga e futurista. Trapela infine che nella collezione maschile c’è un’evidente sperimentazione di proporzioni, di volumi arditi, e tagli innovativi. La musica punk lo deve aver ispirato molto: è la sua preferita, rivela, anche quando lavora nel suo atelier a Tokyo. Anche se l’altra sera la performance in cui lo stilista ha creao tuna bambola manga dal vivo era stata accompagnata da musica live di suonatori giapponesi.