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Quattrocento anni fa Galileo Galilei (1564-1642) fu il primo ad osservare il cielo attraverso un cannocchiale astronomico: grazie al suo strumento rudimentale, scoprì che la luna era coperto di montagne simili a quelle della Terra, che Venere girava attorno al sole e che Giove possedeva satelliti. Queste scoperte hanno cambiato definitivamente lo sguardo dell’uomo sulla terra oltre che sul cielo.
E per celebrare in modo internazionale il 400 anniversario dell’utilizzo del cannocchiale astronomico da parte di Galilei, il 2009 è dichiarato “anno mondiale dell’astronomia, su iniziativa dell’Unione astronomica internazionale, in collaborazione con l’Unesco e le Nazioni Unite.
Quaranta anni fa invece il primo uomo sulla luna. Il 20 luglio 1969, a 21:17 (ora italiana), il modulo lunare Eagle della missione Apollo XI si pone sulla luna. L’astronauta Neil Armstrong (Capo della Missione. Insieme a lui Edwin Aldrin e Michael Collins) annuncia: “Houston, qui la base della pace. L’aquila ha atterrato„.
Alle 3:56, nella notte delle dal 20 al 21 luglio, Neil Armstrong mette il piede sulla superficie lunare. Un miliardo di esseri umani segue l’impresa in tempo reale o quasi sui loro schermi televisivi: “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità„, celebre frase dedicata alla storia, che in realtà aveva preparato prima della sua partenza sottoponendola ai suoi superiori della Nasa.
Il 20 giugno, due promessi sposi di New York, Fulmore Noah 31 anni, ed Erin Finnegan, 30 anni, celebraranno il loro matrimonio in assenza di gravità.
I facoltosi fidanzatini proveranno l’emozione di muoversi in un ambiente simile a quello spaziale, si uniranno in matrimonio ed entreranno nella storia. Ebbene sì, entreranno nella storia perché, di fatto, saranno i primi a sposarsi a bordo di uno speciale Boeing 727 della Zero Gravity Corporation, compagnia privata che, e il nome non è stato scelto a caso, permette di sperimentare la gravità zero. Il velivolo decollerà dal Kennedy Space Center, la stazione spaziale della Nasa a Cape Canveral (Florida).
Il primo sì della storia a gravità zero. Per far provare ai futuri sposi l’assenza di peso, nota agli astronauti, l’aereo compierà una serie di manovre acrobatiche. Il pilota alla cloche del Boeing porterà il velivolo all’altezza di 7mila metri poi, inclinando l’aereo di 45 gradi rispetto all’orizzonte, prenderà quota fino a raggiungere un’altezza di oltre 10mila metri.
Sarà presente alla cerimonia nuziale Richard Garriott, un americano figlio d’astronauta, che ha fatto la fortuna nei videogiochi e che lo scorso anno si era regalato un volo spaziale da turista.
L’aereo andrà in picchiata per creare 20-30 secondi di gravità zero, come sulla Luna o su Marte e i fidanzatini si uniranno in matrimonio. Naturalmente 30 secondi saranno insufficienti a celebrare l’intera cerimonia, il pilota dovrà pertanto ripetere la manovra per 12-15 volte, ognuna della quali copre un tratto di cielo di circa 16 chilometri.
Durante il volo, l’apparecchio realizzerà molte parabole, per raggiungere la gravità di Marte (1/3 di gravità), che permette di fare ginnastica acrobatica sulla punta di un dito; quindi la gravità della Luna (1/6 di gravità), che permette di volare con un semplice salto. Per raggiungere infine la gravità zero, che fa completamente fluttuare.
“Non ho mai voluto avere un matrimonio normale„, ha dichiarato Erin Finnegan. Questo volo di 90 minuti costerà ai due fidanzatini più di 10.000 dollari.
La coppia ha presentato alla stampa l’abito da sposa realizzato da uno stilista giapponese, una tuta bianca senza maniche, a collo scoperto…e volante.
Chi ha qualcosa da dire parli adesso o taccia per sempre!