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Pensare ad un incontro sui temi della Decrescita e della cosiddetta Economia dell’Ozio, nel sabato pomeriggio di un giugno da mare, forse poteva anche starci. A patto di non farsi troppe illusioni sul riscontro dei partecipanti. Prevederlo poi a Celenza Valfortore, il comune più lontano della provincia di Foggia, ai confini col Molise, era impresa decisamente ardua. Ai limiti del temerario, se si pensa che questa era la tribuna offerta a Maurizio Pallante, il teorico di punta del movimento della decrescita italiana, membro del comitato scientifico della manifestazione-simbolo del risparmio energetico: "M’illumino di meno". Nonché collaboratore della trasmissione radiofonica Caterpillar, per la festa della Decrescita felice, di cui è il principale ispiratore.
Aver visto arrivare al Relais San Pietro di Celenza Valfortore, tra le alture a ridosso dell’invaso di Occhito, universitari dell’Ateneo foggiano, docenti di scuole medie e superiori, semplici appassionati ai temi dell’ambiente e dell’economia, cittadine e cittadini della provincia in un insieme trasversale di categorie sociali e fasce d’età; e averli visti rimanere a lungo, partecipando al dibattito con vivo interesse, ha convinto gli organizzatori di Daunia Vetus che la scelta di una location presunta “difficile” non era poi così velleitaria.
Le aspettative dei numerosi intervenuti non sono state deluse. L’analisi di Maurizio Pallante, come al solito molto suggestiva e nel contempo incisiva, per la cruda rappresentazione degli effetti e della loro prospettiva allarmante e paradossale, si è concentrata soprattutto sugli sprechi enormi dei moderni modelli economici, e sulla necessità di spostare la leva degli interventi dalla spirale della produttività alle virtù del consumo razionale e del risparmio.
“ Se il secchio è bucato da più parti”, ha sostenuto Pallante, “anche un bambino capirebbe che il problema non è di quanto aumentare la velocità con cui si versa l’acqua per riempirlo, quanto piuttosto quello di come ripararlo al più presto. Se non addirittura di buttarlo!”. Si corre troppo e si spreca troppo “inutilmente”. Decrescita è non lasciar determinare i ritmi dalla produttività, ma dalle esigenze di un consumo più sobrio e più razionale. Decrescita non vuol dire minori opportunità, perché “per ristrutturare case come le nostre, che disperdono più dei due terzi dell’energia utilizzata per riscaldarle, o per costruirne di più innovative”, ha sottolineato ancora Pallante, “c’è bisogno di più tecnologia, di più intelligenza e di materiali più performanti”. La decrescita è felice per le ripercussioni virtuose e sostenibili, che riversa sulla comunità.
Il convegno, i cui onori di casa sono stati fatti dal Sindaco, Francesco Santoro, e dal direttore del distretto culturale Daunia Vetus, Giovanni Aquilino, ha registrato gli interventi anche dell’Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Foggia, Pasquale Pazienza, e del Responsabile Beni Culturali della Diocesi di Lucera-Troia, Mons. Luigi Tommasone, che tra l’altro ha portato il saluto del Vescovo Mons. Domenico Cornacchia.
Prossimo appuntamento di ECOTIUM -Economia dell’Ozio – con Serge Latouche, il vate della decrescita serena mondiale, nonché professore emerito di Scienze Economiche all’Università di Parigi XI, il 24 settembre a Lucera (Fg), ore 18,00 presso l’Auditorium Centro Comunità Giovanni Paolo II.