Tempo di lettura: 2 minuti
Riaprirà davvero il 13 settembre con un concerto dell’Israel Philarmonic Orchestra diretta dal grande maestro Riccardo Muti il Teatro Petruzzelli finalmente ricostruito? A giudicare dalla promessa del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi fatta poco meno di venti giorni fa all’Hotel Palace di Bari sembrerebbe proprio di sì. Nel frattempo tra le pubblicazioni che sono uscite in questi mesi sul politeama barese, incendiato 18 anni fa da una mano a tutt’oggi ancora ignota, ci pare senz’altro di indubbio rilievo quella edita dalla Palomar di Bari.“Il teatro ritrovato. Storia per immagini del Petruzzelli” di Enzo Lattanzio, oggi affermato senologo, ma che già a partire dal 1967 ebbe modo di mettersi in luce come fotografo di eccellente statura pubblicando nel 1968 un libro reportage accompagnato dai testi di Arrigo Levi sull’invasione russa a Praga.
Una folgorante partenza, quella del fotografo barese, che di slancio lo porta a traguardi sempre più ambiziosi: i suoi lavori compaiono, infatti, su riviste come “Vogue”, “Epoca” e “Grazia”. Nel 1981, dopo una ricerca compiuta sotto l’influenza di Haas, Fontana e Roiter, tiene una importante mostra a Strasburgo.
Ma è a partire dal 1980 che diventando il fotografo ufficiale del Teatro Petruzzelli, durante la gestione di Ferdinando Pinto, Lattanzio colleziona scatti di eccezionale bellezza, soprattutto degli spettacoli di TeatroDanza che in quegli storici, irripetibili undici anni (1980-1991) passarono nel Politeama barese.
Questo libro ne è la testimonianza viva, vibrante e, a tratti, superlativa nell’efficacia espressiva e comunicativa delle immagini proposte.
Sfilano, infatti, in questo significativo diario per immagini gli stupendi primi piani di danzatori come Rudolf Nureyev, Carla Fracci, Jorge Donn abitanti superbi delle coreografie di Maurice Béjart e Roland Petit; come dimenticare poi il Pilobolus Dance Theatre, i Momix, la struggente poesia di Flowers di Lindsay Kemp? E ancora: le opere liriche come Aida, Barbiere di Siviglia, Puritani prodotte dal teatro e portate in giro per il mondo da Parigi al Cairo, dal Brasile all’Australia; attori come Giorgio Albertazzi e Carmelo Bene, cantanti immensi come Frank Sinatra, Liza Minnelli, Ray Charles e Luciano Pavarotti.
Chi visse in prima persona quel periodo ricorderà con non poca nostalgia cos’era diventato il Teatro Petruzzelli nell’arco di appena un decennio; chi invece non ha avuto la fortuna, per ovvie ragioni anagrafiche, di godere quelle incredibili emozioni potrà allora sfogliare questo libro come una storia per immagini propedeutica, si spera, ad una rinascita imminente e altrettanto ambiziosa, che il Politeama barese con i suoi 106 anni di storia alle spalle, indubbiamente merita.
Da sottolineare all’interno dell’elegante volume la prefazione dell’editore Gianfranco Cosma e la postfazione dell’attuale sovrintendente della Fondazione Petruzzelli Giandomenico VaccariUn viaggio al termine della notte”.
Non ci resta che sperare che la lunga notte sia, a questo punto, davvero finita e che il Petruzzelli riapra, appena possibile, il suo sipario per regalare nuove, grandi emozioni soprattutto a quella generazione di under 18, che ha conosciuto solo lo scoramento e la rabbia dei suoi genitori per un teatro perduto, o meglio, “ucciso” da una mano folle e crudele.