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Per la prima volta alla Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia quest´anno si potrà vedere nella Scuola Grande della Misericordia, l´installazione di Zilvinas Kempinas "Tuba" (Il Tubo). Nella parte Nord-Ovest di Venezia, Cannaregio è stato scelto per il padiglione Lituania il palazzo in muratura rinascimentale del XVI sec. progettato dall’architetto Jacopo Sansovino.
Zilvinas Kempinas è conosciuto per le sue opere, create usando il materiale come il videonastro. Il Tubo è una installazione trasparente di 30 metri, simile ad un tunnel, ed è stata adattata appositamente alla sala principale della Scuola Grande della Misericordia. Kempinas ha creato il Tubo dopo aver vinto lo stage nell´atelier dello scultore A. Calder in Francia. L’installazione di Kempinas agisce sull´esperienza fisica e visiva del visitatore, rallentando lo scorrimento del tempo e creando l´illusione di essere nello stesso momento dentro e fuori.
Si può interpretare il TUBO in molti modi, dal punto di vista metaforico, geometrico, tuttavia la cosa più importante rimane l´impatto diretto. Nessuna immagine fotografata o filmata trasmette la sensazione, come quella che sorge passando il tunnel trasparente, composto dai nastri stesi in modo parallelo. L´installazione ed il corpo del visitatore si intrecciano in un’unica realtà. La visione del TUBO è rappresentata come un processo visivo, descritto dal fenomenologo francese Maurice Merleau-Ponty.
Secondo il filosofo francese, la capacità di vedere fa parte della capacità di muoversi, cioè il corpo e la vista sono inseparabili: Il corpo umano è quando, il vedente e visivo, il toccante e toccabile, un occhio e un altro, una mano e un´altra si incrociano, quando s´illumina la scintilla del percepente/percepibile, quando s´accende il fuoco, che non si spegnerà, affinché qualche incidente corporeo non sfascerà ciò, che non si riuscirebbe a creare con un incidente… (Maurice Merleau-Ponty, Akis ir dvasia (L´occhio e lo spirito), tradotto da A. Sverdiolas, Vilnius, Baltos lankos, 2005, p. 49).
Nelle opere di Kempinas, il nastro magnetico viene trasformato dal portatore d´informazione alla mappa lineare del tempo e dello spazio. Gli spettatori possono percepire l´ambivalenza passando attraverso o intorno al TUBO. È come se fosse lo strumento sentimentale per poter provare di nuovo lo spazio ed il proprio corpo, costruito da semplici forme geometriche, come il cubo, il rettangolo, il cilindro, e le linee rette.
Zilvinas Kempinas è nato a Plunge (Lituania) nel 1969 e da più di 10 anni risiede a New York. Le mostre personali: Kunsthalle Wien, Austria (2009); Grand Café, Saint Nazare, Francia (2008); Siuolaikinio meno centras, Vilnius (2007); Palais de Tokyo, Parigi (2006); P.S.1, New York (2003); Spencer Brownstone Gallery, New York (2004, 2006, 2007). Le mostre principali di gruppo: The Immediate Future, Lund Konsthall, Svezia (2009), Now Jump, Nam June Paik Art Center, Yongin/Seoul, Corea (2009), Manifesta 7, Bolzano, Italia (2008); New Work: Zilvinas Kempinas, Alyson Shotz, Mary Temple, SFMOMA (2008); Go East, Museum of Modern Art, Lussemburgo (2008). Nel 2007 la rivista Art Review Magazine ha presentato l´artista come uno dei 25 artisti del futuro che si devono conoscere. Nello stesso anno Zilvinas Kempinas fu premiato con il premio di A.Calder.
L’evento è a cura del Ministero della Cultura della Repubblica di Lituania e Promotore del progetto e’ Andrius Kubilius, presidente del consiglio della Repubblica di Lituania.