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E’ stato un confronto interessante che ha coinvolto tutti, studenti e gli stessi docenti (di richiamo internazionale) per la giornata di studio ‘All’inizio era la scrittura‘ in programma ieri nella Facoltà di Lingue di Bari. Il convegno li ha visti concentrati sul tema dell’evoluzione dell’alfabeto cirillico nelle lingue e culture slave che l’hanno adottato: tra queste il serbo, il bulgaro, il macedone, il russo, l’ucraino, il bielorusso e le varie evoluzioni e mescolanze. L’arrivo del Prof. Cleminson da Portsmouth, (uno dei massimi esperti a riguardo, docente ed autore di numerosi saggi), ha illustrato con novizia di particolari ed in modo semplice e chiaro di affrontare il tema della missione di Cirillo e Metodio nella Grande Moravia, quando i due missionari posero le basi per il futuro alfabeto cirillico.
Il Prof. Cleminson ha posto in evidenza alcune ipotesi di grande suggestione, tra le quali quella secondo cui Cirillo e Metodio sarebbero stati inviati nella Grande Moravia per una missione diplomatica, non con l’obiettivo di diffondere un nuovo alfabeto. La discussione su questo argomento è poi proseguita con interventi dei professori Francesco Saverio Perillo, Sergio Bonazza (Verona, Lingue), Paolo Fioretti (Bari, Lettere), Barbara Lomagistro e Marco Caratozzolo (Bari, Lingue), volti a illustrare l’evoluzione dell’alfabeto cirillico in determinati contesti, l’uso delle lettere cirilliche in arte (si pensi agli alfabeti per bambini, ai poster propagandistici di Majakovskij) e le riforme ortografiche più importanti (ad esempio quella di Pietro il Grande per il russo o quella di Vuk Stepan Karadzic per il serbo), che hanno costituito le tappe fondamentali di questa evoluzione, permettendo agli alfabeti di svilupparsi fino a come oggi li scriviamo.
Un’apposita mostra è stata allestita nel I piano della Facoltà di Lingue, aperta fino al 21 maggio e inaugurata proprio alla fine della giornata di studio con ingresso libero, ha consentito di spiegare con maggiore chiarezza questo intricato percorso e di scoprire tra l’altro l’importanza dell’influenza del greco sui caratteri di questi alfabeti".
Le foto della conferenza e della mostra sono di Marcello Mossa.