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Ho sempre provato una forte attrazione per la Storia, quella con la “s” maiuscola, l’insegnante che ha come alunno l’uomo, il peggiore degli studenti così poco attento alla lezione tanto da ripetere costantemente gli stessi (dis) umani errori.
L’ho sempre amata la storia che partorisce grandi eventi capaci di segnare le nostre vite ma al tempo stesso è sorretta da un’intelaiatura di racconti che ne costituiscono lo scheletro e si rivelano in molti modi: attraverso la tradizione orale, nei libri che accompagnano i nostri percorsi di studio, nei film, nei romanzi capaci di trasportarci in tempi apparentemente distanti da noi. Un’opera narrativa da leggere avidamente e senza sosta, capace di raccogliere la memoria storica di cui tutti siamo figli, è “La Contessa Rossa”, edito da Teke Editori, di Niky Marcelli, giornalista e scrittore. Nato a Milano trasferitosi quasi subito a New York e poi a Roma, Marcelli è cronista investigativo e critico di spettacolo, ha collaborato con vari quotidiani, “L’Umanità”, “Il Giornale d’Italia”, “L’Avanti”, “Libero”, periodici, “Audrey”, “Avvenimenti”, e con trasmissioni di successo della Rai, “Via Teulada 66”, “Piacere Rai Uno”, “In Famiglia”, “Domenica In”.
Sara Varzi di Casteldelbosco è la giovane e aristocratica protagonista del romanzo, nipote dell’omonima partigiana da cui ha ereditato non solo il nome ma anche lo spirito d’avventura. A Sara toccherà scoprire quale segreto si nasconde nella vecchia borsa militare ritrovata proprio accanto ai resti della “Contessa Rossa” ovvero la partigiana sua ava. Sono ormai passati settant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale eppure la misteriosa borsa suscita ancora l’interesse dei discendenti di un criminale nazista che vogliono impadronirsene a tutti i costi. Ma c’è altro: cosa si nasconde nei sotterranei di una vecchia colonna marina trasformata in un hotel di lusso? Nella ricerca della verità Sara non è sola, accanto a lei troviamo Anna (Care) Caremoli, intraprendente giornalista, collaboratrice del quotidiano L’Alto Adige, una restauratrice dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e un maître d’hotel dal sarcasmo facile e con sempre un asso nella manica. Insieme il quartetto attraverserà l’Italia, dalle Dolomiti alle spiagge di Cesenatico, cercando di risolvere il complicato enigma che avvolge la borsa tra colpi di scena che conquisteranno il lettore pagina dopo pagina e il conflitto ancestrale tra bene e male che Marcelli indaga nel romanzo senza rinunciare a un po’ di sana ironia.
Un libro che coniuga anime profondamente diverse utilizzando un montaggio narrativo che strizza l’occhio al cinema e alla letturatura ritorna attraverso effetti dal sapore noir capaci di mescolarsi a un’ossatura tipica delle storie d’amore e all’approfondimento psicologico dei personaggi. Glamour, suspanse, elementi che richiamano il romanzo d’avventura e trama investigativa attraversano tutte le pagine del libro ma è nella ricerca storica che la maturità narrativa raggiunge l’apice costituendo la solida base su cui si snoda la vicenda della Contessa Rossa e le avventure della sua discendente.