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Una passione che sfocia nel lavoro. Giornalisti affermati e critici musicali per “la Repubblica”, Ernesto Assante e Gino Castaldo vivono la musica con lo stesso trasporto di due ragazzini nel negozio di giocattoli. Le loro Lezioni di Rock risultano fresche e interessanti anche se trattano argomenti già sviscerati centinaia di volte. Nell’ambito di Puglia Sounds, un progetto che mira a sviluppare l’arte della musica in Puglia, Assante e Castaldo propongono la biografia di mitici personaggi e la narrazione, la visione e l’ascolto di episodi che hanno reso unico il linguaggio del rock.
La lezione del 10 novembre è incentrata su The Who, gruppo di avanguardia del rock britannico, capace di avere successo in patria e di espugnare l’America. Dalle hit di due minuti all’opera rock, dai live esaltanti alle canzoni intramontabili, la narrazione tocca i momenti salienti della vita artistica della band. Quattro decenni in cui la crepa prodotta dalla violenta martellata di My Generation diventa, col tempo, spaccatura e poi voragine capace di inghiottire l’attenzione di una moltitudine di amanti di un genere tanto esplosivo quanto impegnato. Who’s the next, disco del ’71 che contiene fascinazioni elettroniche e sfuriate garage, è solo il pretesto per raccontare da dove nasce l’amalgama di Baba O’Riley, per documentare la commozione che provoca Behind Blue Eyes nei soccorritori dell’11 settembre e per spiegare cosa c’è dietro l’urlo selvaggio di Daltrey durante una performance di Won’t Get Fooled Again. Nell’excursus oltre a materiale audio e video, si svelano aneddoti e si commentano testi: due ore in cui alleviare lo spirito dalle sofferenze terrene comodamente sprofondati nelle poltroncine del Kursaal Santalucia.
“Il rock and roll è un universo in cui mi crogiolo”, dice Ernesto Assante mentre Castaldo ci tiene persino a mostrare, tra la platea sold-out, cosa raffigurano le copertine di Tommy e Who’s the next. Roba da laboratorio del rock!
Avvicino i due giornalisti al termine della lezione.
Sono visibilmente contenti per la risposta del pubblico a questa prima serata barese.
Assante, da dove nasce l’idea di fare lezioni sul rock visto che non esiste la figura del giornalista musicale in Italia?
Proprio dal fatto che non c’è nemmeno un posto dove esercitare la figura del giornalista in Italia. Non c’è modo di parlare di musica né in tv né in radio. I giornali offrono sempre meno spazio alla musica ed in particolare al rock, per cui anche noi ne soffriamo. Io e Gino scriviamo di musica per lavoro, ma è soprattutto una passione: vogliamo raccontare la musica che conosciamo e che amiamo. Quale miglior modo se non quello di andare in giro per l’Italia?
E come mai proprio Bari, dopo tante lezioni a Roma?
L’iniziativa di Puglia Sound è apprezzabile e ci ha coinvolto: è il segno che qualcosa si può fare, che qualcosa può cambiare in questo merdosissimo paese.
… nonostante i tagli alla cultura.
Sì. Nonostante tutto.
I criteri di selezione dei gruppi e degli argomenti. In oltre 50 anni del rock qualcuno è rimasto inevitabilmente fuori. Penso ad Elvis …
Sì, Elvis è rimasto fuori per puro caso. Alla fine dovendo scegliere nove artisti abbiamo cercato di mescolare le nostre passioni come nel caso di oggi (Assante è un grande fan degli Who, ndr) con le cose ineluttabili come Dylan, i Beatles, gli Stones, insomma i classici che amiamo. Era importante comunicare il concetto che noi senza questa “roba” non viviamo e quindi alla componente culturale si aggiunge quella del piacere.
Per rompere il ghiaccio con Castaldo gli chiedo della recente sortita sul red carpet con Springsteen, il giorno della presentazione del documentario “The Promise: The Making of Darkness on the Edge of Town”, al Festival Internazionale del Film di Roma (il 1° novembre scorso, ndr).
Castaldo, cosa si prova a calcare la scena insieme a Springsteen?
(si apre in un largo sorriso, ndr) Guarda, lì per lì non ho capito più niente. Non capivo cosa stesse succedendo, è stata una cosa assurda. Ancora più emozionante è stato salire con lui sul palco e presentarlo alla platea dell’Auditorium. Una roba pazzesca: non avrei mai immaginato di essere co-protagonista di un evento del genere.
Ci sarà spazio dopo questo ciclo di nove lezioni per trattare altri argomenti?
Sarebbe bello. A Roma sono cinque anni che facciamo “lezioni”. Abbiamo incentrato gli incontri su i più disparati argomenti. Su due piedi mi viene in mente la lezione sui Kraftwerk. Ci proviamo anche qui a Bari, vediamo l’esito delle lezioni.
Una previsione. Sono passati oltre cinquant’anni dalla nascita del rock’n’roll e siamo qui – fortunatamente – a parlare delle sue mutazioni e della sua longevità. Tra altri cinquant’anni il rock ci sarà ancora, se ne parlerà?
Sull’argomento ho scritto il libro (“Il Buio, Il Fuoco, Il Desiderio”, ndr) dal quale è stato tratto lo spettacolo che verrà messo in scena proprio martedì prossimo (16 novembre, ndr), qui al Kursaal. La mia risposta è racchiusa tra quelle pagine.
Le prossime lezioni prevedono, tra gli altri, Dylan, Springsteen e Clash. Il calendario completo è sul sito di Puglia Sounds: http://www.pugliasounds.it/d/98/Eventi/page/2#/d/98/Eventi/50/