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Potremmo definirlo New Dada d’oltre Atlantico. E volendo dare una chiara ed immediata spiegazione di quello che sta alla base del Nouveau Réalisme, come per gli amici americani, risulta importante il rapporto con il folklore urbano e industriale, il coinvolgimento del pubblico e una ferma dissacrazione della cultura tradizionale. Dominique Stella, curatrice della mostra, ci parla dei protagonisti di questo movimento artistico usando l’espressione “Nuovi approcci percettivi al reale”.
L’invito che si fa agli artisti del periodo è quello di cominciare a guardare con occhi nuovi la realtà che ci circonda: si mette in atto una vera appropriazione del reale contemporaneo, reale fatto di produzioni seriali, mass media, pubblicità, sviluppo tecnologico e profonda trasformazione dei rapporti sociali. Questi cambiamenti avvenuti negli anni cinquanta-sessanta coinvolgono America ed Europa, proclamano una nuova valenza estetica e un ritorno all’oggettualità nell’arte, coordinate che portano all’assemblaggio e alla compressione di prodotti di massa, dei relativi scarti e di oggetti di uso quotidiano, nell’esaltazione totale della bellezza industriale.
La differenza tra il New Dada e il Nouveau Réalisme non è netta e radicale, ma si può ricondurre a una diversa considerazione della materia che si manipola. Nei primi l’oggetto si integra in un contesto pittorico di tipo espressionista-astratto ed è parte di una composizione di oggetti dal deciso impatto formale (basta pensare agli combine-paintings di Rauschenberg); per i Noveaux Réalistes l’oggetto è considerato nella sua autonomia espressiva, rivestito di un inedito approccio di tipo poetico. Questo “disassemblage” porta con sé un preciso messaggio: l’oggetto nell’opera viene trasfigurato e sottoposto ad azioni devastatrici alla stessa stregua di come la società distrugge i valori morali.
“Il Nouveau Réalisme”, commenta Dominique Stella, “è un movimento di pensiero che la personalità di Pierre Restany ha concettualizzato attraverso un discorso e una riflessione che hanno messo in discussione la pittura e le pratiche artistiche della fine degli anni ’50”. Infatti, la grandiosa avventura dei Nouveaux Réalistes inizia nell’immaginazione di Restany nel 1959, come lui stesso afferma: “in particolare in occasione della prima Biennale di Parigi in cui furono esposte una proposta monocroma di Yves Klein, la macchina per dipingere di Tinguely (Métamatic) e la Palissade di Raymond Hains, ho intuito il denominatore comune di queste ricerche estremamente diverse e che fino a quel momento avevano seguito evoluzioni indipendenti: un gesto fondamentale di appropriazione del reale, legato a un fenomeno quantistico di espressione (l’impregnamento del colore puro in Yves Klein, l’animazione meccanica in Tinguely, la scelta del manifesto lacerato in Hains)”. Dopo pochi mesi tale intuizione si concretizza con la pubblicazione del primo manifesto, firmato dallo stesso Pierre Restany, presso la Galleria Apollinaire a Milano il 16 aprile 1960. L’evento anticipa la creazione vera e propria del gruppo, il 27 ottobre 1960 presso il domicilio di Yves Klein, a Parigi.”
La mostra storica in cui si espongono le opere dei maggiori esponenti del movimento è stata fortemente voluta per festeggiarne i cinquant’ anni, dal 1960 al 2010: Il Nouveau Réalisme è la brillante scelta della Galleria Agnellini Arte Moderna di Brescia che prosegue così con fermento l’importante attività espositiva. Divenuta ormai saldo punto di riferimento e di fiducia per gli appassionati dell’arte, propone dunque un’interessante quanto esaustiva collettiva curata da Dominique Stella. La rassegna riunisce tutti i più importanti esponenti di questo straordinario movimento ed è realizzata con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Brescia, Sindaco On. Avv. Adriano Paroli e Assessore Andrea Arcai, e del Centro Culturale Francese di Milano.
Una performance molto suggestiva animerà la sera dell’inaugurazione per celebrare la nascita del Nouveau Réalisme: Jacques Villeglé spegnerà le cinquanta candeline color blue klein della grande torta che rievoca quella realizzata da Raymond Hains nel 1970 a Milano, in occasione della cena che raccolse per l’ultima volta gli artisti del movimento. Saranno presenti anche Ginette Dufrêne e le autorità.
La Galleria Agnellini Arte Moderna partecipa sabato 3 ottobre alla Notte Bianca dell’Arte di Brescia che si terrà in contemporanea con la Notte Bianca Internazionale a cui aderiscono Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Madrid, Barcellona, Riga, La Valletta, Tel Aviv, Lisbona, Toronto, Miami Beach.
Protagonisti assoluti della mostra sono i cosiddetti “Nouveaux Réalistes”, di cui si possono ammirare oltre cinquanta interessanti opere: Arman, César, Christo, Gérard Deschamps, François Dufrêne, Raymond Hains, Yves Klein, Martial Raysse, Mimmo Rotella, Niki de Saint Phalle, Daniel Spoerri, Jean Tinguely e Jacques Villeglé. Tutti i lavori selezionati, fra cui alcuni degli anni ’50, sono di grande valore artistico e storico. Per questa occasione Jacques Villeglé ha creato appositamente un inedito, che comprende tutti i nomi degli artisti presenti, realizzato tramite i suoi segni socio politici. Accompagna la mostra un prestigioso libro bilingue, in italiano e francese, che racconta la storia del movimento tramite i testi critici di Grazia Chiesa, Marc Dachy, Pierre Restany e Dominique Stella, con foto storiche di Enrico Cattaneo, edito da Shin Production.